Passa ai contenuti principali

NON CE LA FACCIO PIù

Niente, le cose non vogliono andare per il verso giusto. Provo a migliorarle e vanno peggio.
Sempre peggio.
Stavo appena superando il trauma del vetro rotto che me ne è successa una decisamente peggiore. Martedì sera tornavo a casa da un pomeriggio molto piacevole, ero stata a trovare Saggia che ha partorito ed è al settimo cielo. Faccio per parcheggiare, sento delle urla, scendo, e capisco che le urla erano rivolte verso di me. Era un rumeno, moldavo, o che ne so, che mi urlava che io gli avevo sbattuto nella macchina. All'inizio ho negato perchè l'avrei sentito se avevo sbattuto, poi lui ha iniziato a minacciarmi "so chi sei, domani avrai problemi, so quale è la tua macchina", discorsi del genere. Mi sono spaventata, per la macchina, ma soprattutto per me. Soprattutto perchè non c'era verso di farlo ragionare neanche a promettergli di pagare un danno che di fatto non c'era. Ha continuato solo a minacciarmi. Poi ha chiamato il proprietario dell'auto (che non era nemmeno sua!!!!!), e con l'aiuto della mia coinquilina sembravano essersi calmati. Però io non me la sentivo di lasciar cadere la cosa, in fondo quello che minacciava abita di fronte a casa mia, allora ho preferito chiamare i Carabinieri che hanno rintracciato solo il proprietario dell'auto, e hanno detto di darsi una calmata.
Quello che è certo è che non mi sono calmata io. Sono rimasta veramente sconvolta dall'accaduto, come aver avuto uno shock, diciamo. Adesso sono a casa, ho voluto, ho DOVUTO prendermi una pausa, anche se breve, per rinfrancarmi un pò. Sono triste, arrabbiata. Non è possibile che ogni volta  che voglio cambiare una cosa in positivo poi mi si ritorca tutto contro. Avevo preso la macchina per essere più indipendente, per non correre più dietro ai treni e dopo poco più di 3 mesi devo mollare. E' incredibile.
Inizio a credere ai malocchi.
E alla Lega.
Sul serio.

Commenti

  1. Io resto veramente basita! Io al tuo posto sarei morta di paura! Dai Lunga, so che e' difficile crederci, ma vedrai che non può piovere per sempre...

    RispondiElimina
  2. prima o poi il piccione si stancherà!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado