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Poche parole che cambiano la giornata

Questa volta mi sono fatta pure la domenica a casa, perché c’era lo sciopero dei treni proprio domenica e non potevo salire (ringrazio Trinity per aver condiviso il suo odio per Trenitalia su face book altrimenti non lo avrei saputo!). Ieri sono rientrata al tirocinio nella più completa normalità, sono arrivata(trafelata!), ho smollato la borsa al piano di sotto, sono salita, ho salutato le ragazze, loro hanno salutato me e ho assistito al gruppo. Poi sono scesa, mi sono tramutata in “ombra della mia tutor” e poi ho partecipato come sempre alla riunione di staff. Però è successa una cosa.
Premessa: la cosa che più mi sono chiesta in questi giorni è come mi vedono le ragazze. Sono la prima tirocinante che entra in quella struttura, non sono abituate a una presenza così strana. Una che sembra un operatore ma non lo è perché non può farle uscire, non può dare loro le sigarette, o i soldi, e non è nemmeno una psicologa vera, perché con lei non si fanno i colloqui. Però può rimanere lì in un angolo ad ascoltare, senza però dire nulla. Chissà che avrà per la testa.
Meglio che non lo sappiano. La mia faccia in certe situazioni cerca di rimanere impassibile, e spero di riuscirci, perché devo in qualche modo contenere lo stupore, l’ansia, l’angoscia che certe situazioni mi suscitano. Senza darlo a vedere.
In realtà poi ai colloqui posso partecipare solo se loro (le ragazze, o la loro famiglia, nel caso di colloqui con i genitori) danno l’assenso. Per ora nessuna si è negata, anzi qualcuna voleva farmi partecipe, qualcun’altra, al mio grazie-di-avermi-fatto-assistere ha risposto con un caloroso prego-ci-mancherebbe, perché lo sanno, l’hanno capito che sono lì per imparare.
A qualcuna ho dovuto spiegare tutto il mio percorso di studi, a qualche altra il termine tirocinante proprio non tornava ma capiva benissimo che un mestiere si deve imparare e allora benvenga se io ero lì!
Nonostante tutto ciò, continuavo (e continuo tuttora) a chiedermi come mi vedono.

Tornando a ieri, arriva un'operatrice e mi fa “ciao, lo sai che le ragazze ti han cercato?”. Lì per lì non capivo. “Sì, ieri mi hanno chiesto di te, perché non c’eri, hanno detto ma non viene più?”.
Non so che faccia ho fatto, ma sicuramente un misto tra stupore e contentezza, perché allora non sono una presenza così trasparente! E se hanno chiesto di me non gli sto neanche tanto sulle palle! Bene, in quel momento mi sono detta che tutto sommato questi anni di studi non sono stati così inutili, visto che ultimamente mi sono più volte mandata gli accidenti per aver proseguito gli studi.

E poi c’è la mia tutor. E’ brutto dirlo, però quando confronto lei con gli operatori, anche i più bravi,  vince lei mille milioni a zero. Cerco di assorbire il più possibile del suo modo di ragionare, di operare, di rapportarsi coi pazienti e con gli operatori, di fare il suo lavoro, così delicato e faticoso.
Ogni tanto mi allunga un complimenti, quando ipotizzo e dico una cosa giusta (e anche lì cerco di rimanere impassibile, perché non si veda che sto godendo tantissimo all’apprendere che non penso solo stronzate!), oppure se faccio bene un compito, o se mi propongo di fare un qualcosa.
Stamattina si è scordata di presentarmi a un tipo in una riunione. Quando si è accorta si è scusata dicendo che ormai si è talmente abituata a me che mi vede come il prolungamento del suo braccio.  Mi sono sentita parte di qualcosa (e non solo del suo braccio).
Mi sono sentita importante.

Commenti

  1. #5 LaStefy


    Che bello Ire...il tirocinio è un'esperienza importante e affrontarlo come fai tu, riflettendo, osservando, assorbendo, è il modo per trarne il massimo! Complimenti...continua così!
    19 ottobre 2009 18:02
    #4 Grissino


    eh eh, normale quando uno fa del bene, sia ai "pazienti" che ai colleghi ;-)
    15 ottobre 2009 22:40
    #3 La Ire


    @serena: per tutte le belle parole e i consigli che mi rservi!



    @arpista: anche io guarda, per una volta son proprio contenta di me!! siamo brave, non c'è che dire!
    15 ottobre 2009 18:28
    #2 SERENA


    Queste sono le più belle soddisfazioni della vita! sono veramente orgogliosa di te...e come vedi non sei per nulla trasparente agli occhi delle ragazze, ed anche questo è importante...anche già la loro curiosità riguardo il tuo percorso di studi e il resto dovrebbe farti capire che sei una persona di cui "vogliono fidarsi"...grande Ire!
    14 ottobre 2009 21:10
    #1 arpista


    questi sono gli episodi che ti fanno letteralmente volare... gran bei passi in avanti Ire. Se mi guardo indietro e penso che è appena passato un mese, mi sento orgogliosa di me. Lo stesso devi fare te. Siamo brave. Diciamocelo!

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