Ormai è quasi passato un anno da quando Lucky è morto e onestamente non mi è passata per nulla. Mi sono riadattata ad una vita senza quell’amico peloso. Diciamo che più che abituata alla sua assenza, mi sono abituata a non pensare che non c’è. Il che ad occhio e croce è il mio modo di vivere i lutti.
Solo che ogni sera che esco aprire la porta e guardare lì, dove fino allo scorso anno stava il suo lettino e aspettarsi, almeno per un millesimo di secondo, di trovarlo lì che alza la testa scocciato perché l’ho svegliato posso dire che non è tutta questa simpatia.
Ricordo che dopo poco la sua morte presi in biblioteca Io e Marley, non immaginando che andava a finire come va a finire. E infatti, sebbene mi piacesse tanto, ai primi segni di scompenso, ho chiuso e riportato in tutta fretta, non sia mai mi fosse venuta di nuovo la tentazione di riprendere la lettura.
Poi c’è stato Un amico come Henry, libro davvero bello soprattutto per la storia che c’è dietro, visto che si parla di autismo, di una storia vera e di una pet therapy sui generis con un golden retriver.
E adesso L’arte di correre sotto la pioggia. Mi attraeva la copertina quando lo vedevo nelle librerie. Un bell’azzurro e un cagnone “biondo” tutto bagnato dalla pioggia.
Diciamo che iniziando dalla fine della storia di Enzo, il cagnone protagonista, mi sono subito fatta 40 pagine di frignata continua. Però poi passato il primo scoglio… ho continuato a piangere!In effetti non è esattamente un libro comico, però è un po’ diverso dagli altri con i cani tra i personaggi: il protagonista non è proprio Enzo, il cane, ma è Danny, il suo padrone. E il narratore?! E’ proprio Enzo!!! Un ribaltamento di ruoli che rende la storia ancora più piacevole, scritta tra l’altro in modo coinvolgente e scorrevole (e t’ho fatto anche la rima!).
Quando trovo l'edizione economica voglio fare questo investimento: mi è piaciuto così tanto che lo voglio sempre sul mio comodino!
#5 SERENA
RispondiEliminaMa quante ne sai? Devo leggerlo assolutamente! Ora mi ingegno, devo finire prima un paio di mattoncini che ho lasciato indietro...
28 ottobre 2009 18:54
#4 La Ire
@la strega: no no il finale è positivissimo.. vale la pena, non è del genere: ti ammazzo l'umore e ti lascio pure l'amaro in bocca!
@arpista: poi se lo prendi mi fai sapere!
@medea: qui si piange anche per le persone, se ti può consolare...
anche a te!
28 ottobre 2009 16:06
#3 Medea_
Non tocchiamo questo tasto...certe volte mi stupisco di quanto tempo sia passato da quando è morto il mio cane...e da quanto tempo non ci pensavo...ma va bè,meglio sorvolare...
Vorrei dire che proverò a leggere il libro,ma ho la lacrima troppo facile per quanto riguarda gli animali,mi sa che non è il caso.
Un salutone!
28 ottobre 2009 11:13
#2 arpista
l'ho puntato (mai termini fu più adatto!!) anche io ieri in libreria...!la copertina è davvero ipnotica!
28 ottobre 2009 09:47
#1 La strega
Mi hai fatto venire voglia di leggerlo ... ma è triste triste senza possibilità di riscatto o triste solo nel senso che commuove?? non ho voglia di essere depressa per settimane...