Passa ai contenuti principali

L'amore al tempo dei robot



Ultimamente non ho più scritto di film o tv e non perché abbia avuto un periodo di inattività in tal senso, ma perché le cose si accumulavano e il tempo non era mai abbastanza. Ma voglio ricominicare e riaggiornerò tutto quello che non ho potuto scrivere a suo tempo.

E voglio ricominciare parlando di Wall-e.

Chi mi aveva descritto quel film aveva speso solo parole positive per descriverlo ma io non mi decidevo perchè il fatto che fosse quasi un film muto mi frenava non poco. Però poi una serata "ho-voglia-di-vedere-qualcosa-di-nuovo" mi sono decisa e devo essere sincera: non solo ho trovato conferma di quello che avevano detto i miei amici definendolo "poesia allo stato puro" ma anche che a volte le parole non servono a niente. Comunica più questo robottino muto che un trattato di filosofia. Non solo sulle sorti del mondo ma anche e soprattutto sull'amore.
Perchè Wall-e è anche una storia, una bellissima storia d'amore. La parte più romantica è secondo me quando EVE, la robottina ultratecnologica di cui Wall-e si innamora, ricambiato, cambia la direttiva per cui era stata programmata: non più salvare il mondo ma salvare Wall-e. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O.

E poi Wall-e è quello che si definisce di solito una "favola ecologista". Che forse non si distacca troppo dalla realtà. Sì è un cartone animato, "surreale" se vogliamo. Ma non così tanto se ci si pensa bene. La Terra invasa da miliardi di tonnellate di spazzatura. Non è che sia tutta questa roba fantascientifica, purtroppo.
Io lo vedo nel mio paesello. A parte che a volte è leggermente frustrante fare la raccolta differenziata un pò perchè certi robi non sai mai dove buttarli e un pò perchè almeno qui non è che facciano troppo per smentire le dicerie sul fatto che tu ti smazzi tanto per dividerle e poi loro le buttano di nuovo tutte assieme. Insomma, io conosco la realtà del Trentino e devo dire che è tutta un'altra cosa. Però abbiamo anche vinto il premio di
Comune Riciclone quindi magari c'è di peggio. Ma... i dati riportano che se d'inverno le cose vanno molto bene, d'estate la raccolta differenziata crolla paurosamente.
Ecco, io già in passato nutrivo un odio abbastanza radicato nei confronti dei turisti ma quest'anno sto superando i limiti. Vengono qui credendo di essere i padroni del mondo, hanno perennemente fretta, molta di più di quella che hanno quelli che vanno a lavoro per esempio, si lamentano per il casino, il traffico, il sovraffolamento. Guardate ciccini, che quando non ci siete voi niente di tutto ciò accade.

E poi sono zozzi, tremendamente zozzi. E quei dati sono una conferma. L'aiuola di fronte al mio palazzo a fine estate è quella che un qualsiasi dizionario definisce DISCARICA. Vi dico l'ultima. Qui abbiamo un parco naturale bellissimo, anche se ultimamente han fatto qualcosa che non è che sia tanto bellissima, comunque ieri ho notato che hanno posizionato nuovi cestini della spazzatura, fatti apposta per la raccolta differenziata. Coloratissimi, non li puoi non notare. E cosa metterci dentro è scritto grosso così. Da brava bambina diligente sono andata a buttare via le cartacce della merenda e con mia orripilata sorpresa ho potuto vedere, plastica nel vetro, carta nella plastica, lattine nella carta e così via. Non capisco. Sono quattro bidoncini del giro di un metro quadro, cosa ti costa buttarla in quello giusto?!?!
Non c'è spiegazione se non una. Che può essere risolta richiedendo al comune un nuovo bidone, bello grosso, per la raccolta differenziata dementi.
E UALA'!

Commenti

  1. Waaaaaaaaaaaaaleeee *_*

    IN assoluto uno dei miei film preferiti.
    Parla di tante cose, tra cui quelle da te elencate. Aggiungici che poi studio ing. dell'automazione ... tutti quei macchinari per me hanno ancora maggior fascino :P

    Parlavi di miliardi di tonnellate di spazzatura? se ti accontenti ... questa è reale e tutta fatta nella nostra italietta: http://www.youtube.com/watch?v=q2QEQinSj1g

    RispondiElimina
  2. questo film mi manca....

    ^______^

    devo ripescarlo ...

    RispondiElimina
  3. pure a me hanno dettoè un bel film ma non ho mai voglia di vederlo... credo però che lo farò al più presto dopo aver letto il tuo parere così entusiasta...

    RispondiElimina
  4. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiivaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

    ^.^ troppo tenero.

    Per quanto riguarda la spazzatura... non so cosa dirti. la madre dei cretini fotte come un coniglio ed è fertile come nessun altro. Ah, ed è sempre incinta, infatti.

    RispondiElimina
  5. @carlo (anche pupottina e federica): guarda, credo che quando lo guardi non puoi non farlo entrare nella lista dei film preferiti!

    RispondiElimina
  6. Devo assolutamente vederlo, ora molesto immediatamente il videodecaro sotto casa!

    RispondiElimina
  7. L'ho visto anche io e come te all'inizio ero perplessa, ma poi io e mia figlia ci siamo appassionate e ci è piaciuto davvero tanto! Una poesia vero!

    Quel bidone servirebbe anche dalle mie parti con tanto di freccetta al neon! :)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado