E il cliente ha sempre ragione.
E i bambini stranieri sono già indipendenti ed educati già da piccolini (ma quando mai?).
E con gli italiani guai a dir qualcosa dei figli perché sennò vi menano (gli insegnanti ne sanno qualcosa).
Che poi, a dire il vero, non ci sono differenze di nazionalità che tengano: il desiderio unico e universale è quello di smollare la prole al mini club e, forse, riprendersela a fine vacanza.
Lavorando, si passano le giornate a sopportare bambini imbizziti perché "volevo il lecca lecca alla fragola, tu me l'hai preso alla fragola, ma adesso non mi piace più e ne voglio un altro" oppure perché "tu nel dolce hai più cioccolata di me e ti odio"*
Che tu sia semplicemente uno spettatore o che tu venga direttamente coinvolto (scusi me lo sgrida lei mio figlio, io non ce la faccio *), ad un certo punto non ne puoi più.
Poi arriva la bambina boccolosa e sorridente alla Shriley Temple. Che cerca di eludere i divieti genitoriali provando in tutti i modi a farsi regalare tutte le schifezze in vendita. Il primo approccio è la vocina mielosa e l'occhio da cucciola. A me, notoriamente poco avvezza ai bimbi, fa l'effetto delle unghie sulla lavagna.
E insiste.
E insiste ancora. Nessuno che la richiama, me l'hanno smollata lì (forse il mini club era chiuso?!).
All'ennesimo tentativo affonda: "io una mamma non ce l'ho, era nella casa in montagna ed è morta". Piccola sadica arrivista senza cuore. Ma no, le caramelle non e le do. Finalmente la mamma riemerge dall'oltretomba e viene a portarsela via. Non resisto e dico: "signora, ma non era morta? Quando ho chiesto di lei per farmi pagare le caramelle, sua figlia mi ha raccontato di essere orfana".
Impagabile vedere andar via la mamma che sventolava le mani a corna in direzione della figlia e il padre che, alla velocità della luce, se la portava via per un braccio.
Punirne uno, per vendicarsi di averne sopportati altri cento.
*tratto da storie realmente accadute
Infatti io non sopporto neanche le persone grandi, ce ne sono a bizzeffe di insopportabili. Ma tocca sopportarle, ovunque uno li incontra, qualsiasi cosa dicono o scrivono.
RispondiEliminaquando lavoravo ad Expo una volta una mamma ha detto al figlio "perché non piangi così la signorina ti fa entrare?"
RispondiEliminavolevo ucciderla ma mi sono limitata a dirle "se potessi fare entrare sua figlia lo farei volentieri, ma siccome la capienza è al limite se sua figlia si mette a piangere in cinese poi se la guarda lei!".
Genitori che non san più come cavarsela con figli capricciosi, sempre pronti a lasciarli ad altri , per non dover subire i loro capricci !! Ciaoo
RispondiEliminaA me non dispiacciono i bambini, anche se ormai a quarant'anni non ne avrò mai, ma lavorando in un cinema mi capita di pensare al napalm quando ho a che fare con bambini e genitori. Anche se sono le preadolescenti e le adolescenti a combinare più casini in sala, casse e cessi
RispondiEliminaE comunque faccio una gran fatica a sopportare tutti gli esseri umani
EliminaLo so e ti capisco. Ho pulito i cessi delle medie per un intero anno. E sorvoliamo, che è meglio.
RispondiEliminaio pulisco cessi e sale in una cinema a Lugano (faccio anche popcorn) da sei anni ormai e guarda le ragazzine hippoppettare stradaiole e le superfighette (e anche quegli) che arrivano dalle scuole americane mi fanno salire una rabbia....
EliminaMa che lavoro fai?
RispondiEliminaLavoro in una struttura ricettiva, sono in un punto vendita interno
EliminaIo dovrei stare zitta perchè ho una marmocchia di quasi 3 anni e tra poco arriverà la seconda, però è vero che a volte ci sono bambini e genitori che portano al limite. Una volta durante la stagione dei 730 un bambino che era stato lasciato libero di girare per il nostro ufficio aveva staccato la spina del computer centrale, quello che doveva sempre essere in funzione per far partire il programma... non ti dico le crisi di panico che ha scatenato tra noi colleghe perchè tutte le dichiarazioni dei redditi che ancora non erano state stampate sono andate perse...
RispondiEliminaIo non detesto in generale i bimbi, anche se non ho istinto materno, quelli buoni e buffi mi piacciono anche. Ma quelli lasciati allo stato brado, viziati ed esibiti come trofei... Ussignur. Ma la colpa è dei genitori!
EliminaNon è facile seguire i figli. Ci vuole pazienza, equilibrio, dolcezza, direi anche polso fermo ma serve anche essere allegri perché in un mondo in cui, secondo me, si ride troppo poco bisogna insegnargli a non prender mai sé stessi e gli altri troppo sul serio. Un salutone.
RispondiEliminaA dir la verità, nessuno ci costringe nemmeno a commentare ogni post che leggiamo.
RispondiEliminanessuno mi ha costretto a lavorare all'expo e non sono nemmeno così citrulla da dirti che mi sono divertita un sacco a fare la controllafile, ma avevo bisogno di un lavoro e quello c'era.
Trai tu le dovute conclusioni.
Ultima cosa: genitori stressati e sfiniti da un'esperienza come expo ne ho visti parecchi, quelli di cui parlavo nel commento invece sono genitori cretini che si comportano probabilmente in modo discutibile anche in situazioni più quotidiane e danno il loro peggio in situazioni-limite.