Passa ai contenuti principali

Botto di fine anno

Può capitare di ascoltare distrattamente qualche brutta notizia che poi ti colpisce come professionista ma soprattutto come persona. Ma può capitare di leggere altrettanto distrattamente una notizia che è capace di rischiarare perfino le giornate più buie.

È stato arrestato il capo dei capi di una grande realtà del terzo settore della mia Regione. L'hanno beccato a, per usare un eufemismo, malgestire i soldi destinati ai migranti. Sostanzialmente quanto dicevo qui, ma più in grande. E quando sei grande, fai dei bei guadagni ma sei anche più al centro dell'attenzione e ci sta, guarda un po', che poi ti becchino con le mani nella marmellata. Fra l'altro tale realtà e tale capoccia erano già stati alla ribalta delle cronache con dei casi di maltrattamenti sugli anziani. Ma stavano ancora tutti là al loro posto a cercare altri vasetti di marmellata in cui infilare le mani. Poi uno dice i deja vu.

E poi entro in gioco io. Neanche io ho idea a quante porte di quella grande realtà ho bussato trovandole sempre chiuse. Chiuse sprangate. Perché nel mio CV non ci sono tessere, amici... insomma, le solite cose.

Dove sono adesso sto bene, però permettetemi di augurare che adesso le porte a non aprirsi per lungo tempo siano altre.




Per un senso di giustizia, quello sempre e per prima cosa. Ma anche per una specie di rivalsa personale, che vaffanculo-ben-vi-sta!

Commenti

  1. Queste sono quelle che cose che mi fanno credere che il Karma esista :D :D Ben gli sta!

    RispondiElimina
  2. Sì, ben gli sta e che le porte, per lui, rimangano chiuse a lungo. tante belle cose, per te, dall'anno nuovo. Ciao

    RispondiElimina
  3. Ben gli sta e mi auguro che tutti coloro che lucrano su chi sta peggio vengano beccati!!! Auguri ...

    RispondiElimina
  4. Una grandissima ola per questa fine 2018!

    RispondiElimina
  5. C'è qualcosa che non va.
    Mi sono appena accorta di aver perso il tuo blog dal mio blogroll, eppure ti seguo su Instagram, su Facebook, ovunque.
    Hai cambiato indirizzo?
    In ogni caso, chi ha sbagliato è giusto che paghi. E per la tua rivalsa personale, tanto meglio, no?

    RispondiElimina
  6. Resto scettico, uscirà, prescrizione domiciliari e chissà che altro; è l'Italia, non c'è mai certezza della pena.

    ok ok sono pessimista, si è capito?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata