Lo so, so benissimo che queste parole non stanno bene sulla bocca di una donna, che non è socialmente accettato che la si possa pensare così. Ma tant'è.
Lo dichiaro e lo sottoscrivo, a me i bambini non piacciono, non li trovo teneri, ne non ne voglio e no, con uno mio non sarebbe diverso. Non mi hanno dotato di istinto materno e anche come sopportazione stiamo bassi bassi.
Ovviamente il piccione questa cosa la sa e come primo giorno del nuovo lavoro mi ha mandato in una materna. Non ero sola per fortuna, perché ad un certo punto un odore inconfondibile si è diffuso tra i nano quattrenni ed è stato scovato il cacatore. Lavalo, cambiato, volevo morire anche se non toccava a me. Tra l'altro... e chi lo ha mai cambiato un bambino?!
Uscita da quel turno gridando MAI PIÙ, ovviamente mi sono toccati altri turni dai piccoletti, per fortuna in un'altra scuola, ma per sfortuna DA SOLA. Il che ha voluto dire ore di ansia e ripetizione del mantra vipregonomfatevelaaddosso. Non ricordo tanta ansia neanche ai tempi degli esami universitari, nemmeno ai più tosti, coi prof più temibili.
E niente, per una volta il piccione mi ha risparmiato la caccia, letteralmente. Ma sono sempre più convinta che quello non sia il mio ambiente.
Che cosa ho fatto per sopravvivere a quei giorni? Ho sublimato quei sentimenti negativi in un bel noir di Carlo Lucarelli. Una piacevole rilettura. Lucarelli non delude mai.
Lo dichiaro e lo sottoscrivo, a me i bambini non piacciono, non li trovo teneri, ne non ne voglio e no, con uno mio non sarebbe diverso. Non mi hanno dotato di istinto materno e anche come sopportazione stiamo bassi bassi.
Ovviamente il piccione questa cosa la sa e come primo giorno del nuovo lavoro mi ha mandato in una materna. Non ero sola per fortuna, perché ad un certo punto un odore inconfondibile si è diffuso tra i nano quattrenni ed è stato scovato il cacatore. Lavalo, cambiato, volevo morire anche se non toccava a me. Tra l'altro... e chi lo ha mai cambiato un bambino?!
Uscita da quel turno gridando MAI PIÙ, ovviamente mi sono toccati altri turni dai piccoletti, per fortuna in un'altra scuola, ma per sfortuna DA SOLA. Il che ha voluto dire ore di ansia e ripetizione del mantra vipregonomfatevelaaddosso. Non ricordo tanta ansia neanche ai tempi degli esami universitari, nemmeno ai più tosti, coi prof più temibili.
E niente, per una volta il piccione mi ha risparmiato la caccia, letteralmente. Ma sono sempre più convinta che quello non sia il mio ambiente.
Che cosa ho fatto per sopravvivere a quei giorni? Ho sublimato quei sentimenti negativi in un bel noir di Carlo Lucarelli. Una piacevole rilettura. Lucarelli non delude mai.
Ti capisco: io a riesco appena a gestirne una bambina ed è mia... ;D. Lucarelli piace da matti anche a me!
RispondiEliminaNon mi è mai capitato, non saprei come fare!
RispondiEliminaquella copertina ci sta proprio bene in un asilo... rassicurante :)
RispondiEliminaps. se ti piace mirò è in mostra a torino fino a metà gennaio
In realtà è un murales della scuola, ma quei bimbi dipinti sono così tristi. Adeguati quanto la copertina del libro!
EliminaMi hai fatto morir dal ridere !!! Tieni duro e resisti !!!!! Il libro, non lo conosco, ma mi interessa. Ciaooooo
RispondiEliminaMirtillo, leggiti prima Almost blue e Un giorno dopo l'altro. Questo è il terzo della serie.
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