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Dammi solo un minuto

Col mio nuovo lavoro guardo la Scuola da una prospettiva che non avrei mai creduto (voluto). Ma, per una questione di autoadattamento volto alla mia sopravvivenza psicologica, metto sempre in campo quella parte di me che mi aveva spinta (accidenti a lei) verso la professione che mi ero scelta. E osservo le persone intorno a me. Non ne esce un bel quadro. Genitori e insegnanti farebbero impallidire quello del mohijto e se già da un pezzo non mi meravigliavo dell'andamento del mondo, ora ne comprendo a fondo il motivo.

La numero uno per ora è lei, una prof delle medie. La campanella va fatta suonare alle 13 e già alle 12.40 sento irrequietezza dentro le classi. Poco a poco vedo delle teste preadolescenti con spalle già caricate dagli zaini. Venti minuti prima?? Passa il tempo e sale l'inquietudine ed ecco che fra le teste si affaccia una un bel po' più attempata. Mi mima stizzita col ditino l'orologio "Non si esce?". Guardo l'orologio, le 12.56. "Guardi, ho ricevuto ordine di suonare solo in base all'orologio di scuola, mancano quattro minuti". E stizzita restituisco il mimo, additando enfaticamente l'orologio. Colta in fallo, si risente e mi risponde "Ah, è che io vado un minuto avanti". Sbarro gli occhi e penso solo che, come il più ciuccio degli studenti, ha visto quella nuova e prova a fregarla. E rispondo "Certo, ma sono le 12.56, di minuti ne mancano quattro!".

Non mi voglio dilungare sul tono, sul rispetto, sull'insegnamento dell'educazione. Ma mi voglio solo augurare che a questa non abbiano dato da insegnare la matematica!

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