Ieri era San Valentino. Pure di domenica. Mi sono vestita di tutto punto perché avevo un appuntamento importante. Non galante, ma allo stesso modo eccitante. A ricevere il vaccino mi sono sentita parte della storia, dell'inizio della fine di questo incubo in cui viviamo ormai da un anno.
Quando sono tornata a casa ero presa dalla frenesia di raccontare come era andata, ed è stato lì che ho letto distrattamente che non ci sei più.
Mi è mancato il fiato, come se fosse scomparso un caro amico. Quello che ti strappa il sorriso e ti fa venire voglia di metterti a ballare anche quando non ti va. Sembra una banalità da dire ma è stato strano vederti andare via proprio il giorno in cui si celebra l'amore, tu che l'avevi cantato e predicato in modo così poetico e originale.
Non è da me: è da ieri che non riesco a smettere di pensarti e di piangerti. E anche se la mia mente rifiuta l'idea di doverti salutare per sempre, so già che non sarà mai più estate senza poter cercare una piazza dove suona la Banda.
Ciao Erriquez, grazie di tutta la Gioia e l'Energia.
Una giornata speciale è diventata triste: resta la musica, non è poco, ma non compensa il dolore.
RispondiEliminaMi spiace, cara Icaro, che questa giornata importante sia finita così. Ti abbraccio.
RispondiEliminaMi dispiace per questa perdita, un abbraccio grande.
RispondiEliminasinforosa
E' strano come certe volte la scomparsa di chi, seppur fisicamente estraneo, ha accompagnato i momenti felici delle nostre vite risulta dolorosa come quella di un caro amico.
RispondiEliminaTi abbraccio forte