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Di fiumi lontani e cadaveri in passaggio

Quando, piene di speranze, me ne sono tornata al mio paesello dopo anni fuori regione per studio e lavoro, mi sono imbattuta in una realtà associativa che idealmente rispondeva alle mie esigenze lavorative, sociali e di valori. C'erano delle persone giovani che potevano diventare anche amiche, dei progetti e delle idee da sviluppare e un filo conduttore di ideali che condividevo a pieno.

Se adesso sono finita a fare la bidella potete intuire che qualcosa deve essere andato storto. Questa parte "oscura" della mia vita lavorativa ha tirato fuori il lato rancoroso di me e non mi è piaciuto per niente. Ma è stato inevitabile per il modo in cui sono stata ripagata del tanto impegno. Mi sono data spesso la colpa da sola per aver permesso loro di mettermi malamente i piedi in testa in cambio di promesse di lavoro. Ma poi rifaceva capo il rancore, ed essendo da sempre fautrice della teoria che chi la fa prima o poi deve aspettarsela, mi sono seduta in riva al fiume ad aspettare il proverbiale cadavere.  

Ho avuto delle piccole speranze ma poi non succedeva nulla. Ho pensato che chi ha un posto da raccomandato alla fine casca sempre in piedi e che il karma sia un po' una boiata. Alla fine mi sono alzata dalla riva del fiume e me ne sono allontanata. Ma proprio mentre stavo entrando nella foresta dell'oblio ho sentito un tonfo, su social e testate locali, che mi ha avvisata del passaggio del morto.

Un morto estremamente loquace che accusava il suo assassino di ingiustizia (era forse giusto gestire dei servizi senza dei bandi di assegnazioni previsti dalla legge?) e di scarsa correttezza per aver comunicato con un preavviso di mesi la fine del lavoro di alcuni operatori (stessa cosa che hanno fatto a me ma il preavviso fu di un giorno solo: domani non stare a venire. Così mi fu detto).

Mi hanno pizzicato le mani per un bel po'. Avrei voluto rispondere a certi commenti, a certi post, che la questione non era proprio così. Che all'esterno è anche facile vendere il ruolo di vittima, ma la realtà è tutta un'altra cosa.

Invece ho taciuto e trovato un'unica risposta che devo esclusivamente a me stessa. Ve la dico, affidando questo pensiero al Diario: grazie a quanto sono stati stronzi io, a differenza loro, mi ritrovo un lavoro. Quindi...


ma vaffanculo va'!

Commenti

  1. E qui una standing ovation ci starebbe benissimo.

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  2. E' la stessa situazione di tanti giovani, con tante speranze e tanto studio , che si ritrovano a svolgere lavori diversi da quelli per cui avevano studiato tanto. Magari lavori più umili e meno pagati. Cara Icaro, sii contenta del tuo lavoro per ora, magari poi, potrai fare un passo avanti. L'importante è che un lavoro ce l'hai. Ciao

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  3. Sei stata una gran signora, perché qualcun altro sotto quel post si sarebbe sfogato alla grande.

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  4. Purtroppo è una situazione molto comune, tieniti stretto il tuo lavoro puntando sempre a qualcosa di più consono al tuo percorso di studi e vedrai che sorprese ti riserverà la vita:)
    sinforosa

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  5. Caro Signore / Signora,
    Sono particolare, vengo da questo messaggio per informarvi delle mie offerte di prestito finanziari. Sono certificato prestatore e lavoro in questo campo per molti anni. Ho iniziato nel settore come consulenza quadri finanziari. Questa industria mi permette in qualsiasi momento di aiutare le persone bisognose e la corretta gestione del mio capitale. Ammetto prestiti a chiunque voglia aiuti finanziari.

    Mail: servizio.finanza@outlook.fr
    Whatsapp +593986599194

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  6. Beh, allora il karma esiste... magari fa mille giri, ci mette un sacco di tempo, ma poi... :)

    Moz-

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  7. Ci son passato anch'io attraverso la sottoccupazione. Ci ho passato una vita direi. Considero il lavoro come un mero mezzo di sostentamento. Cerco di farlo bene ma, scoccata l'ora, ci sono solo i miei affetti, le mie passioni e i miei interessi. Bisogna ringraziare di avere il lavoro, qualunque esso sia , ma, alla fine della giornata, bisogna lasciarselo alle spalle. Un salutone a te.

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  8. signora fedora rigotti,
    non ha capito: non è icaro la persona bisognosa a cui offrire il prestito! ;P

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  9. Certe situazioni sono molto diffuse, poi quando si arriva a fare le cose in regola, arriva il famoso "gruppo di pressione" che cerca di "fare casino".

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  10. Leggo dall'albergo val pusteria https://www.bonfanti-hotel.com/

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