Una cosa che uso dire, fra il serio e il faceto, è che facendo il mio vero lavoro (la psicologa) non avrei mai avuto la possibilità di conoscere così da vicino la psiche umana come mi è capitato lavorando al pubblico e adesso nelle scuole.
Quando lavoravo al villaggio, essendo un posto per famiglie, mi è capitato spesso di osservare abitudini e atteggiamenti di bambini e ragazzini. Ai tempi andava di moda una certa mossa di fortnite. Io non capivo: vedevo questi ragazzetti in gruppo, da soli, in fila per prendere il gelato, a bordo piscina, ovunque insomma, di punto in bianco sculettare e agitare le braccia. La prima volta ho pensato a qualche puntura di insetto. La seconda che fosse uno di quei giorni in cui le mosche sono parecchio appiccicose. Ma poi ho iniziato a farmi delle domande sul perché quei bambini sembrassero tarantolati. Per fortuna i tanti anni di studio hanno fruttato e sono riuscita a comprendere che era solo la moda di questo gioco. Il mio ruolo di osservatrice silenziosa mi ha però impedito di fare quello che avrei voluto: mollare una cinquina a tutti. Vi assicuro che vedere orde di bambini e ragazzi settimana dopo settimana dopo settimana agitarsi di punto in bianco (e badate bene, non in contesto di gioco) da un fastidio tremendo all'occhio.
Per fortuna le mode passano. E per sfortuna vengono sostituite da altre. Adesso c'è tiktok. Adesso le ragazzine a scuola mentre vanno al bagno o aspettano il cambio dell'ora stanno lì, spesso da sole e all'improvviso, a fare delle mossette sceme con le mani. Che dovrebbero essere balletti, ma sembrano più che altro brutti tic (che sia quella l'originale del nome? Il tic seguito dal tok dello scapellotto che gli darei io?). Stavolta però con l'occhio allenato da scienziata ho capito subito che erano i balletti da pubblicare online.
Le ho guardate tante volte e ci ho riflettuto su. Probabilmente sono vecchia dentro, non sono genitore, per cui faccio fatica a comprendere cosa vuol dire essere ragazzini ai giorni social. Magari fossi cresciuta in questi tempi mi sarei dimenata da sola anche io come una matta.
...e poi all'improvviso un bagliore in fondo al tunnel. Uno dei ragazzini un po' ciucci che escono spesso a fare due chiacchiere ha commentato la vista delle sue compagne che smanacciavano in fondo al corridoio. Fra l'altro con una proprietà di termini tecnici veramente invidiabile.
"Vedi fanno i tiktok, a me sembra che abbiano delle crisi epilettiche invece!".
Io mi dico sempre "grazie al cielo quando ero ragazzina non c'erano i social" perché sono sicura che avrei provato a fare i balletti, ma sono assolutamente altrettanto sicura che la mia legnosità (di cui all'epoca forse non ero così consapevole) avrebbe prodotto risultati poco edificanti
RispondiEliminaGrazie ai ragazzini un po' ciucci sappiamo che c'è ancora speranza per il mondo ;-)
RispondiEliminaCaro Icaro, sappiamo che ce sempre una buona speranza!!!
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte forte abbraccio.
Tomaso
Io ho fatto una vita con i ragazzini, come insegnante; non me ne intendo delle cose di cui parli tu ma mi è capitato spesso, soprattutto i più grandi, di vederli fare mosse strane . Forse erano quelle cose di cui parli a tu. Erano sempre pronti ad imitare le cose più sciocche che giravano in tele o sui social e , spesso, mi parlavano di personaggi, giochi, serie televisive... di cui non ne sapevo niente. Ciaooo
RispondiEliminaAhahaha
RispondiEliminaFantastica l'etimologia del nome "Tic Toc". E anche la teoria delle crisi epilettiche.
E niente, cosa posso aggiungere?
La demenza dei ragazzini di oggi è parecchio dilagante.
Io, finché potrò, farò in modo che mio figlio stia lontano da questi giri assurdi.
A me preoccupa il fatto che non stacchino mai:cioè una volta c'era un tempo privato in cui stavi a casa, uno in cui stavi a scuola, uno in cui ti divertivi con gli amici, tempi umani divisi. Ora sono tutti mescolati.
RispondiEliminaIo mi sa che ne sarei uscito distrutto visto poi quanto mi fanno stare male i vari gruppi whatsapp di lavoro e familiari. Ti confesso che mi inquietano anche tutti quei video delle maestre condivisi coi genitori dove si mostrano le attività della classe. Un tempo la scuola era per fortunauna zona preclusa allo sguardo genitori... c'erano solo voti, pagelle e colloqui. Recentemente ho visto un video di mio nipote e della sua classe all'asilo e sono rimasto un po' inquietato.
RispondiEliminaLeggo dall'hotel carinzia autria www.warmbaderhof.com
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