Passa ai contenuti principali

C'è qualcosa che non quadra - parte seconda

Si diceva, appunto, del reddito di cittadinanza e di altri ameni sussidi.

Si diceva perché mi hanno fatto riflettere diversi articoli e i relativi commenti sociali. Articoli seri o meno seri tipo:



Ero partita  prendendola un po' alla larga col mio precedente post perché vi avevo voluto raccontare la mia personale esperienza e il mio vissuto per quanto riguarda il sussidio di disoccupazione, quello dei "fannulloni" .
Ma in realtà il mio obiettivo era di arrivare a un punto al quale sono arrivati prima di me su molti siti e quotidiani. Tipo qua su Wired  o sul Fatto Quotidiano. E fra l'altro ci sono arrivati prima perché io non ho avuto il tempo di scrivere il post proprio perché su una sono una di quelle stagionali che fa degli orari di merda, etc etc.

Avevo iniziato a rifletterci dal momento che, con l'avvio della stagione alle porte, vedevo ancora un sacco di annunci di lavoro. Ancora prima che scoppiasse il caso Gabicce ho ironizzato fra me e me "vedi? Tutti col reddito di cittadinanza, non lavora più nessuno". Ironizzavo, dicevo, perché sapevo cosa avrei trovato spulciando gli annunci. Bene che mi sia andata cercavano gli ormai inflazionati Apprendisti con esperienza. E comunque nessuno cercava ultra trentenni. Sarebbe stato da approfondire poi il tipo di contratto offerto, perché da annuncio sono sempre contratti regolarissimi, poi vai e scopri tutt'altro. E non credo che il famigerato sussidio sia quello che ha fatto sì che fioccassero tutti questi annunci senza risposta. Sì, magari qualcuno ha preferito rimanere a casa piuttosto che accettare condizioni di lavoro inaccettabili, e magari ci sono anche i grattapanza che se la cavano benone così. C'è comunque qualcos'altro che non torna. Io, che i 29 anni li ho passati da un po', se avessi dovuto cercare, non sarei riuscita a candidarmi per nessuna offerta.

Insomma, la verità è che il mondo del lavoro è sempre più in caduta libera. Certe notizie ci mettono gli uni contro gli altri, scatenando inutili polemiche che sono solo fumo negli occhi per non farci vedere la realtà.

Cioè che siamo nella merda.

Commenti

  1. Mi pare che propongono un lavoro e dopo rinuncia il reddito viene tolto o sbaglio? A dire il vero ci ho capito poco ma cmq non è un reddito alto o x sempre x cui non capisco la scelta di alcuni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se viene proposto un lavoro il sussidio decade in caso di rinuncia. Ma fidati, dai centri impiego non arriva mai nulla, è solo una formalità

      Elimina
  2. Lo sai come la penso. In Italia non si riescono a fare controlli. I soldi per non fare niente non si dovrebbero dare, a meno che uno non sia un disadattato. Allora mille volte meglio i lavori socialmente utili che facevo io, almeno pulivamo i boschi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con te, lo sai. La mia non è una difesa per chi prende i sussidi ma una "denuncia" per chi dice che sono tutti vagabondi. Ci sono delle situazioni nel lavoro inaccettabili. E di certo se quei fondi li dessero per creare lavoro per tutti io sarei moooolto più contenta. In Toscana il progetto giovani sì ci ha ammazzato a noi vecchiarelli. Sai quanti tirocinanti a 500€ della regione hanno preso il posto di persone over 30?! Per dirne una.

      Elimina
  3. Ma io dico: offrissero questi lavori a chi percepisce il reddito, e se costoro non accettano, addio soldi.
    Che ci vuole?

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci vuole che prima controllino che le condizioni offerte non siano da schiavitù. E poi allora sì, come dici tu.

      Elimina
  4. Il mondo del lavoro va a rotoli, ed è tristissimo.
    Ne ho avuto la conferma oggi che, a quasi 32 anni, ho toccato il fondo del mio essere diversamente occupata, anzi sfruttata.
    Ma di starmene con le mani in mano non sono mai stata capace.
    Purtroppo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene, purtroppo. Io ci sono stata gli scorsi mesi ma mi darò da fare i prossimi per migliorare la mia situazione.

      Elimina
  5. A me quello che fa ridere della attuale condizione lavorativa è che prima urlano "largo ai giovani" e poi "no guardi, lei è troppo giovane e con troppa poca esperienza".
    CAZZO, DECIDETEVI.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devi essere giovane (perché così ad assumerti pagano meno) ma già saputa. Come uno deve fare non si sa.

      Elimina
  6. Il vero problema è la qualità del lavoro.
    Abbiamo sempre meno diritti e stiamo zitti e muti.
    Anzi, ce la prendiamo con chi sta peggio di noi e ci dimentichiamo di difendere i nostri diritti :(

    RispondiElimina
  7. mah secondo me questa cosa del reddito di cittadinanza è stata strumentalizzata, da un lato una certa stampa annuncia che in Italia i poveri sono in aumento (altro che posti di lavoro), dall'altro che il rdc è corrisposto a chi non ne ha diritto, come fosse erogato tipo la focaccia al primo che passa e allunga la mano... credo sia presto per fare valutazioni.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado