Chi è diversamente occupato si ritrova a frequentare una gran varietà di ambienti di lavoro, costellati da altrettante varietà di personaggi fra capi e colleghi. La parola d'ordine è ADATTAMENTO.
È probabile che il diversamente occupato provenga bellino bellino da un ambiente universitario in cui ha frequentato dei pari, ha chiacchierato con loro di esami, libri, copisterie, prof stronzi e via dicendo. E magari avrà fatto battute dell'élite, di quelle che fanno ridere solo una certa categoria. Per dire, da me andava forte la risatina sul "cocktail Petty&Cacioppo".
Poi la realtà (e il precariato) riportano il povero diversamente occupato sulla Terra. Si troverà a dover imparare continuamente un mestiere diverso, ma soprattutto a dover imparare a gestire categorie di persone diverse. Lungi da me fare del classismo. Ma non credo di dire una cavolata affermando che le persone che si incontrano facendo i camerieri al ristorante sono diverse da quelle che trovi in un'assicurazione, piuttosto che quelle che conosci facendo la commessa al supermercato o facendo l'ennesimo tirocinio non pagato in un ente dove speri che prima o poi ti assumano.
Tutto sta poi nell'essere camaleontici e sapersi rapportare con tutti. Vi è una sola grande certezza universale. Ovunque siate, qualunque lavoro facciate vi troverete davanti lui: IL ROMPICOGLIONI.
Che sia un collega, un capo o un sottoposto, sembrerà essere pagato per far dannare il prossimo. Potrà essere troppo puntiglioso, o al contrario un gran perdigiorno. Potrà essere un gran chiacchierone o un asociale. Potrà essere giovane, vecchio, uomo o donna. Poco importa. Sarà lì a rompere, rompere, rompere e ROMPERE.
Il diversamente occupato arriverà ad apprezzare la durata effimera del proprio impiego, perché spererà, la prossima volta, di trovarne uno meno peggio.
E occhio, se vi sembra di lavorare in un posto dove nessuno rompe e vi sembra, dopo aver letto il post, di essere fortunati e aver trovato un'isola felice. Perché non ci sono posti esenti da questa regola. Quinti attenzione,che mi sa che il rompicoglioni siete voi.
È probabile che il diversamente occupato provenga bellino bellino da un ambiente universitario in cui ha frequentato dei pari, ha chiacchierato con loro di esami, libri, copisterie, prof stronzi e via dicendo. E magari avrà fatto battute dell'élite, di quelle che fanno ridere solo una certa categoria. Per dire, da me andava forte la risatina sul "cocktail Petty&Cacioppo".
Poi la realtà (e il precariato) riportano il povero diversamente occupato sulla Terra. Si troverà a dover imparare continuamente un mestiere diverso, ma soprattutto a dover imparare a gestire categorie di persone diverse. Lungi da me fare del classismo. Ma non credo di dire una cavolata affermando che le persone che si incontrano facendo i camerieri al ristorante sono diverse da quelle che trovi in un'assicurazione, piuttosto che quelle che conosci facendo la commessa al supermercato o facendo l'ennesimo tirocinio non pagato in un ente dove speri che prima o poi ti assumano.
Tutto sta poi nell'essere camaleontici e sapersi rapportare con tutti. Vi è una sola grande certezza universale. Ovunque siate, qualunque lavoro facciate vi troverete davanti lui: IL ROMPICOGLIONI.
FOTO DA "ILPARLATOIO.WORDPRESS.COM" |
Il diversamente occupato arriverà ad apprezzare la durata effimera del proprio impiego, perché spererà, la prossima volta, di trovarne uno meno peggio.
E occhio, se vi sembra di lavorare in un posto dove nessuno rompe e vi sembra, dopo aver letto il post, di essere fortunati e aver trovato un'isola felice. Perché non ci sono posti esenti da questa regola. Quinti attenzione,che mi sa che il rompicoglioni siete voi.
Oh sì. Ne ho incontrati vari, di varia natura: come dici tu, o inutilmente puntigliosi, o perdigiorno (furbetti, tra l'altro).
RispondiEliminaÈ gente che sta male con se stessa :)
Moz-
Anche più di uno, hai voglia!
RispondiEliminaapprezzo la citazione! ;P
RispondiEliminaSono d'accordo. Il mondo del lavoro è carico di sorprese spesso spiacevoli. Nel mio girovagare lavorativo ho visto apparenti paradisi trasformarsi in inferno, tunnel senza via di uscita, gente falsamente cortese pronta, quando meno te lo aspetti, a pugnalarti alla schiena e... chi più ne ha più ne metta. Per fortuna, per dirla con le parole di Snoopy, la sera "c'è sempre una cuccia alla quale tornare."
RispondiEliminaParole sante. Tornare a casa e avere qualcuno o qualcosa che ti rende felice fa passare (quasi) tutti i malumori lavorativi!
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