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Divisa

Idealmente, il mio abbigliamento preferito è jeans (a zampa, non quegli attrezzi infernali che per toglierteli di dosso devi spellarti) e maglione caldo in inverno, di nuovo i jeans e una t-shirt nelle mezze stagioni e canotta e gonnelloni etnici in estate.
Sono stata piuttosto fortunata negli anni (e lavori) passati. Ho sempre bazzicato ambienti casual in cui mi sono potuta permettere di vestirmi come volevo. Anzi, in alcuni posti, a contatto con il Disagio, era eticamente e deontologicamente giusto non imbellettarsi tanto. Non è giusto ostentare a chi non ha e non per sua scelta, ma perché la vita è stata particolarmente ingiusta. Epica fu la vomitata di una paziente nella borsa Lui Jo della nuova operatrice griffata della comunità di riabilitazione dove ho fatto il tirocinio. Vedi alle volte, il karma.

Questa estate per la prima volta in vita mia ho invece avuto a che fare con una divisa. La cosa mi ha tolto molto dall'impiccio di sapere cosa mettermi, soprattutto al mattino presto quando mi si deve attivare il neurone e faccio fatica a trovare il portone di casa.
Federica può testimoniare perché l'ha vista. Il suo messaggio di risposta alla mia prima foto in divisa fu questo, e con ciò penso si possa dir tutto.


 
Diciamo pertanto che esteticamente non era il massimo ma questa è la verità: l'ho portata con un malcelato orgoglio. Non so neanche dirvi perché, forse perché mi faceva sentire un po' parte di un grande gruppo e di una macchina perfettamente oliata per funzionare al meglio. E dico anche che spero e non vedo l'ora di indossarla di nuovo (anche se prego di cambiare, che io sono bianchiccia e quel colore mi sbatte).
 
Anche nel lavoro di adesso si indossa di solito una sorta di divisa. Nel primo momento, forse ancora coperta dell'orgoglio dei mesi precedenti, pensavo di indossarla col sorriso. Poi ho scoperto che non era obbligatoria ma soprattutto che te la devi pagare, quindi ho comunicato con un energico gesto dell'ombrello che non avrei portato proprio un bel nulla. E adesso che vedo tutte le new entry con le divise nuove fiammanti, godo tronfia della mia piccola anarchia.
 
 

Commenti

  1. però specificalo che non lavoravi allo zoo :)

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  2. l'abito fa il monaco. vestirsi in modo inappropriato è una puttanata assurda. anche se qualche volta si fan figure di merda. un mio amico storico vecchio come me (51 anni) lavora in ambiente nerd e giovanile, ed è costretto a vestirsi da scemo. lo patisce una cifra

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  3. Alle elementari avrei dato non so cosa per avere la divisa e non il grembiule (che mia madre usava come pretesto per vestirmi di merda). Ma la divisa per lavoro magari no, eh. Potendo scegliere :D

    Comunque, ti ho nominata per un premio qui: http://pusherdisogniandati.blogspot.it/2018/02/lasciatemi-cantare-ho-vinto-un-premio.html

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  4. Io ho portato per anni la divisa, forse non mi stava male, ma la preferisco vestirmi da "donna".

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  5. Io non indosso una divisa ! Dai tempi delle elementari..ora neanche più alle elementari portano la divisa ma forse era meglio se continuavano a indossarla. Io cerco di vestirmi bene ma pratica, al lavoro. scarpe basse. Di solito pantaloni (meglio jeans) e scarpe basse. Ciaoooo

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