Che c'è da commentare più dei risultati delle elezioni? Si è già detto tutto.
Vi voglio però raccontare cosa mi è successo qualche giorno fa e mi ha proprio fatto pensare "ci hanno preso anche la dignità", non che prima non si sapesse, ma quando poi lo tocchi con mano brucia ancora di più.
Nel tentativo di dare un senso alla mia condizione lavorativa (di disoccupata che si sta facendo in 4 per cercare un lavoro che però non si "merita" la disoccupazione, mentre non avete idea di quanti se la prendono contando solo sui lavoretti stagionali di 2 o 3 mesi e campando a sbafo dello stato...) ho mandato un cv per fare le pulizie. Ho sbagliato tante cose nella vita e una è stata investire (illusa!) sul mio percorso formativo, dando la priorità a quello, non ho imparato quindi a fare la barista, o la cameriera, e da noi si trova solo quello per la stagione. E a 30 anni sei troppo vecchia per iniziare.
Allora, prima hanno risposto se con quel curriculum ero davvero sicura di fare le pulizie. Io gli ho confermato che sì, ero sicura (c'era da rispondergli: visto che mi hanno dato una laurea, sì, so leggere e rispondere correttamente a un annuncio di lavoro). Non si sono più fatti vivi.
E poi hanno chiamato.
Potevo fare il colloquio o nel giro di due ore (in un posto che dista 1 ora circa da dove mi trovavo in quel momento) o in un altro giorno all'orario che dicevano loro e io ero per l'appunto impegnata e dovevo capire se potevo liberarmi (mi bastava fare una telefonata). Ma no, io lo dovevo dire subito, o sì o no, ma se richiamo tra 5 minuti, no subito, o sì o no, "perchè se cercate lavoro dovete essere sempre liberi".
Siccome proprio in quel momento stava leggermente cambiando la mia situazione lavorativa, mi sono presa il (quasi) sfizio di (quasi) mandarla affanculo, ma appena ho buttato giù la cornetta mi ha assalito un senso di impotenza e rabbia che non si può descrivere.
"Dovete essere sempre liberi". Uno non poteva avere una visita medica, un altro colloquio, un impegno qualsiasi, no. Devi essere lì pronto, perchè comunque nella disperazione in cui c'hanno ridotto ci sarà sempre qualcun'altr al tuo posto.
Ho immaginato come deve essere stato lavorare per persone che ti trattano così anche solo per un colloquio. Ma ci sarà sempre la fame a far chinare la testa.
E vedendo lo stato delle cose, sarà sempre peggio.
Vi voglio però raccontare cosa mi è successo qualche giorno fa e mi ha proprio fatto pensare "ci hanno preso anche la dignità", non che prima non si sapesse, ma quando poi lo tocchi con mano brucia ancora di più.
Nel tentativo di dare un senso alla mia condizione lavorativa (di disoccupata che si sta facendo in 4 per cercare un lavoro che però non si "merita" la disoccupazione, mentre non avete idea di quanti se la prendono contando solo sui lavoretti stagionali di 2 o 3 mesi e campando a sbafo dello stato...) ho mandato un cv per fare le pulizie. Ho sbagliato tante cose nella vita e una è stata investire (illusa!) sul mio percorso formativo, dando la priorità a quello, non ho imparato quindi a fare la barista, o la cameriera, e da noi si trova solo quello per la stagione. E a 30 anni sei troppo vecchia per iniziare.
Allora, prima hanno risposto se con quel curriculum ero davvero sicura di fare le pulizie. Io gli ho confermato che sì, ero sicura (c'era da rispondergli: visto che mi hanno dato una laurea, sì, so leggere e rispondere correttamente a un annuncio di lavoro). Non si sono più fatti vivi.
E poi hanno chiamato.
Potevo fare il colloquio o nel giro di due ore (in un posto che dista 1 ora circa da dove mi trovavo in quel momento) o in un altro giorno all'orario che dicevano loro e io ero per l'appunto impegnata e dovevo capire se potevo liberarmi (mi bastava fare una telefonata). Ma no, io lo dovevo dire subito, o sì o no, ma se richiamo tra 5 minuti, no subito, o sì o no, "perchè se cercate lavoro dovete essere sempre liberi".
Siccome proprio in quel momento stava leggermente cambiando la mia situazione lavorativa, mi sono presa il (quasi) sfizio di (quasi) mandarla affanculo, ma appena ho buttato giù la cornetta mi ha assalito un senso di impotenza e rabbia che non si può descrivere.
"Dovete essere sempre liberi". Uno non poteva avere una visita medica, un altro colloquio, un impegno qualsiasi, no. Devi essere lì pronto, perchè comunque nella disperazione in cui c'hanno ridotto ci sarà sempre qualcun'altr al tuo posto.
Ho immaginato come deve essere stato lavorare per persone che ti trattano così anche solo per un colloquio. Ma ci sarà sempre la fame a far chinare la testa.
E vedendo lo stato delle cose, sarà sempre peggio.
è la cosa che mi dà più fastidio: non sai quante volte mi son trovata a dire No non posso, faccio la baby sitter: non si può fare il colloquio prima/dopo/un altro giorno? e mi son sentita rispondere Beh certo se uno cerca lavoro e poi quando ti chiamano a fare i colloqui non vai... ci faranno venire l'ulcera, oltre la depressione
RispondiEliminaÈ veramente una porcheria!!
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