Passa ai contenuti principali

L'altro ieri

Ho guardato la data dell'ultimo post che ho pubblicato e ho strabuzzato gli occhi.
Così tanto tempo?!? Mi sembra l'altro ieri.
Ma come è stato possibile FAR PASSARE COSì TANTO TEMPO IN COSì POCO TEMPO?!?!

Non mi sembra passato oltre un mese dal Grande Evento in cui eravamo stati coinvolti. Ci ha dato davvero tanta soddisfazione, alla fine eravamo stanchi, ma tutto sommato avremmo ricominciato anche (quasi) subito. Credo che sia l'effetto di un privilegio: quello di fare cose che ti piacciono con persone con cui lavori bene.
Devo dire che, pur lamentandomi perchè in un verso o nell'altro sono state esperienze destinate a finire e con alcuni "nei" importanti, posso ritenermi almeno parzialmente fortunata. Per un oltre un anno ho avuto la possibilità di fare il mio lavoro dei sogni, anche se i colleghi (lo ricorderete, mi riferisco al mio passato lavoro) lasciavano molto a desiderare. E per un anno ho fatto un lavoro che, nonostante la scarsa remunerazione e la (semi)lontananza rispetto ai miei studi, mi ha dato soddisfazioni immense a livello lavorativo ed umane. Sui colleghi, con tutti i loro difetti, per carità, ne abbiamo tutti di difetti, non posso certo lamentarmi e ogni occasione sta diventando buona per festeggiare e passare del tempo insieme.

Sono riuscita ad andare una settimana in vacanza con il Ranocchia, con il quale ancora stiamo progettando la convivenza, ma non so perchè, la cosa non si sblocca e questo sta diventando pesante.Non voglio aggiungere di più, le cose non so come si metteranno ma è così pesante la questione che non riesco a tirare fuori i miei sentimenti neanche scrivendo.

Ho così tanti vostri post in arretrato... Qualcosa ho letto ma la maggior parte resta ancora lì. Me ne dispiaccio e mi dispiace non scrivere più, ma stavolta non sono le paturnie a tenermi lontana dal blog. Non ho davvero il tempo per farlo.

Sperando di poter recuperare al più presto, vi abbraccio tutti.

Commenti

  1. Un abbraccio!

    *hug*

    PS
    e tirali fuori stì sentimenti , dai!

    RispondiElimina
  2. I colleghi non sono come gli amici, non ce li possiamo scegliere.. :)

    Bentornata!

    RispondiElimina
  3. Manche da un po', sì.

    Un abbraccio

    RispondiElimina
  4. quando vedo un tuo post son sempre molto contenta.... non far passare tanto tempo per il prossimo!

    RispondiElimina
  5. Bello rileggerti!
    Sono contenta che tu sia soddisfatta...

    RispondiElimina
  6. che bello sei tornata!!! Mi sei mancata!!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado