Passa ai contenuti principali

Valle Aurina: secondo giorno

Ho già bisogno di vacanza, e non è neanche un mese che lavoro...
Non mi resta che tornare in Valle Aurina con la mente, che almeno i sogni e ricordi niente e nessuno può toglierli!
Il secondo giorno, dopo il primo leggermente massacrante, ce la siamo presa più comoda. Per prima cosa dovevamo fare spesa, e seconda cosa passeggiare per i paesini di montagna è tremendamente rilassante. Ci siamo visitati Campo Tures che è un pò il capoluogo della vallata, e Luttago, dove c'è LA Metzegerei, una signora macelleria, un pò fuori dalla strada centrale, ma è tutto un tripudio di kaminschwurzen e wustel che ti leva il fiato. Grazie Lunga, che ti sei ricordata dove era!

Il pomeriggio siamo stati a passeggiare alle cascate di Riva, anche lì c'ero stata la prima volta coi miei e devo dire che avevo un buon ricordo. Il sentiero è un pò in salita, ma si fa abbastanza bene, i salti della cascata sono tre, e quello più in alto è pazzesco perchè ci sei proprio sotto  e ti fai una bella doccia (infatti non ho praticamente foto di quello perchè non credo che la fujona volesse farsi un bagno gelido!). Continuando si arriva ad un altro sentiero, detto di San Francesco, ma noi ci siamo fermati prima a coccolare delle mucche al pascolo.
Ottima giornata anche questa, il tempo è stato assolutamente clemente e io ho schiaffato anche una bella dormita ,

Commenti

  1. ah ah, quest'anno per me la parola non esiste. La prima settimana di ferie di quest'anno faceva un caldo assurdo ed ero mezzo ammalato. La seconda é stata quando ho traslocato quindi ho lavorato come un mulo e la terza sará la 2° di novembre e il programma é: sistemare l'impianto elettrico della casa e le lampade. Fai tu!

    RispondiElimina
  2. Al prossimo giro in Alto Adige vai in Val di Vizze se non ci sei mai stata. Io l'ho scoperta da poco ma è un vero paradiso!

    RispondiElimina
  3. Elisa, appunto il tuo suggerimento, non l'ho mai sentita nominare e a maggior ragione mi incuriosisce!

    RispondiElimina
  4. Elisa, appunto il tuo suggerimento, non l'ho mai sentita nominare e a maggior ragione mi incuriosisce!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata