Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2019

La Qultura

Ho scritto questa cosa di getto, su facebook, dopo aver incrociato l'ennesimo articolo su Pamela Prati e questo famigerato Mark Caltagirone. Ho sempre scorso i link senza neanche leggerne i titoli ma quando il mio occhio ha incrociato le parole RaiTre e Chi l'ha visto mi si è chiusa la vena. Lo so, lo so. La mia religione mi impone di non parlare MAI delle grandi stronzate che girano e monopolizzano il web. Peraltro solitamente casco dal pero perché, odorando che si tratta di una stronzata, soprassiedo e non mi informo adeguatamente. Ma soprattutto non ritengo sia giusto dare attenzione a una stronzata per criticarla, perché si fa il gioco di chi vuole che si pensi alle stronzate, gonfiandola e lasciando cadere l'attenzione dai temi importanti. Come in questo caso. Ma chi se ne frega delle svisionate su e di Pamela Prati. Ma.  Porco boia. Siamo in una nazione allo sbando, siamo tutti (eccetto pochi) con delle micce al culo pronte per essere accese. E non mi rif

Il cuore dei luoghi abbandonati

Anche se ne ho visitato un numero irrisorio posso affermare con certezza che i luoghi abbandonati portano sempre su di sé i segni delle vite che vi sono passate. Sembra strano ma la storia di un luogo è raccontata anche da cosa è rimasto, e come è rimasto, dopo l'abbandono. Ed è questo secondo me che li rende tanto affascinanti.  Probabilmente in molti sono attratti dal loro lato dark e misterioso, io invece sono interessata alle vite passate di lì. Nonostante sia quello che mi ha portato a scegliere certi studi che mi hanno condannata ad essere diversamente occupata, non sono ancora riuscita a sedare il mio desiderio di osservare da vicino l'esistenza delle persone.  Io non ho avuto la possibilità di visitare il cimitero di San Finocchi, quello del manicomio di Volterra. Però ho letto che sono croci tutte uguali, senza un nome, senza una foto. Anonimi in vita per le loro malattie mentali, anonimi anche dopo la morte. Invece sono stata in un cimitero di un borgo disabitat

Amici politici

So che non sta bene parlare di politica, religione e sesso, ma a ridosso delle elezioni un pensierino ci va. Alle amministrative i cosiddetti "meno peggio" sono quelli che, radicati da sempre su quelle poltrone, hanno trasformato il trovare lavoro in una manfrina di raccomandazioni inattaccabile da nessuna competenza reale. Al pensiero di votarli mi viene da fare come il tizio che è tagliato il dito . È vero che ovunque si va avanti per conoscenze ma in luoghi dove ci sono più possibilità c'è spazio anche per gli altri. Il territorio dove vivo non è così roseo e farsi spazio fra gli amici di, i tesserati e i parenti di è veramente un'impresa. Peraltro a queste elezioni, e non solo dove vivo, ho visto salire sul carro dei probabili vincitori un sacco di persone che ho conosciuto in un qualche momento della mia vita e che ho smesso di frequentare perché li consideravo personaggi discutibili. Quando andava bene erano falsi, quando andava meno bene erano anche scemi.

Chi ben comincia.

È bastato annusare l'aria del mio rientro al lavoro e ho già saltato la rubrica del venerdì. Mi sembra scontato dire che mi sa che non sarò troppo costante nella scrittura nei mesi a venire. Anche se sembra che inizi la stazione sciistica e non certo quella balneare, ormai siamo ai blocchi di partenza. Nel frattempo ho conosciuto una nuova collega. Mi ha raccontato una piccola parte di sé e ha concluso la frase con un "avevo bisogno di un lavoro di questo tipo perché è tutto bello, ma con la passione non ci si mangia". Toh, una diversamente occupata disillusa come me. Le premesse di colleganza sono ottime!

Quando torna il bel tempo (?)

Visualizza questo post su Instagram Quando torna il sole? #caldaestatedovesei #blogger #bloggeritalia #primaverawanted #tramonti #sunset #tramonto #tramontitoscani #tramontisulmare Un post condiviso da Icaro - Diversamente Occupata (@diversamenteoccupata.blog) in data: Mag 14, 2019 at 8:32 PDT Questo inverno di "disoccupazione  per scelta" doveva essere un periodo sabbatico tutto per me. Idealmente avevo la possibilità non solo di occuparmi di me, della mia casa e di mettere in ordine un po' le mie idee sui miei progetti futuri ma anche di concedermi addirittura un po' di cazzeggio. I primi mesi sono scorsi agili e veloci e in effetti ero riuscita a recuperare un po' di quel tempo che un diversamente occupato per una serie di motivi non ha. Iniziato l'anno nuovo, le cose sono cambiate, ovviamente  in peggio. Si sono accumulate una miriade di sfighe che hanno mandato all'aria tutti i miei pian

Colloquium donnae

Qualche settimana fa sulla mia pagina facebook invece di pubblicare la solita rubrica del venerdì, ho condiviso un articolo di tutt'altro calibro ma con un tema a me caro. Era descritto un colloquio di lavoro a dir poco umiliante e discriminante subito da una donna e per di più omosessuale. Oh, così vuol dire cercarsela! Ironia a parte, è certo che siamo in un mondo ancora così primitivo in cui avere un paio di tette e una vagina (sì l'ho detto) risulta essere un punto a sfavore anche nel mondo del lavoro. A me è successo una volta sola (e mi è bastata) dove fui presa a sfottò perché ero una donna e pure un po' mingherlina (ma ora ho preso 10 chili e vorrei tanto allungargli una bella cinquina in faccia) per fare un lavoro da Vero Uomo. Alla fine, non riuscendo a subire e basta, obbietai che bastava non assumermi senza allungare la questione. Risultato: fui selezionata ma li mandai a stendere ribadendo il fatto che il loro selezionatore era un gran maschilista del cà

Lucca toccata, fuga e ritorno

Parlare di viaggiare in questi giorni mi fa sentire un po' come in quel modo di dire con l'uccellino nella gabbia che non cantava per amore ma per rabbia. Porca miseria, sono giorni che sono reclusa in casa per una brutta influenza che prima ha colto Lui e poi ha finito me. Se voi invece siete in salute, programmate un viaggio e passate dalla Toscana, se volete visitare una bella città, dovete vedere Lucca. Confesso che da dove vivo io sembra più lontana di quello che è e non ci sono state molte volte. Mi sono ripromessa di tornarci più spesso anche perchè mi sono rimaste un tot di cose da fare. Visualizza questo post su Instagram #lucca è conosciutissima per il #luccacomics ma Lucca non è solo questo! È una città che merita una visita in ogni periodo dell'anno! #visitlucca #volgolucca #toscana #visittoscana #bloggeritalia #travelblogger #travelgram Un post condiviso da Icaro - Diversamente Occupata (@diversament

Colleghi indeterminati

Dunque, si diceva dei colleghi e vi ho parlato di quei colleghi che condividono la barca del precariato ma che sono pronti a calpestare chiunque pur di avere un miserissimo lavoro in più, con un arrivismo degno delle migliori scalate al potere. Tutt'altra storia è essere l'unico precario in mezzo a tanti indeterminati. Può succedere spesso, con tirocinanti e stagisti, e più di rado per delle sostituzioni (maternità, aspettative, malattie lunghe). Se nel primo caso è subito esplicito che non si è dei pari con chi già lavora in quella realtà, nel secondo caso si diventa pari a scadenza e quindi, di fatto, non molto pari. A me è successo due volte. In quella più recente sono stata accolta bene dalle colleghe, ma ho avuto sempre la sensazione di essere guardata come quella che passava di lì per caso... perché in effetti era proprio così! Sono stata fortunata perché le signore con cui lavoravo erano molto carine con me, ma era l'ambiente di contorno ad essere pessimo ver

La casa nella sfigheria

La TV mi fa compagnia da qualche mese a questa parte la mattina quando sono sola , mentre sfaccendo o cucino. Purtroppo Top Crime ha smesso di mandare le repliche delle repliche delle repliche di SVU e quindi sono stata costretta a cambiare canale. È così che è andata a finire che sto riguardando "La casa nella prateria". Adesso mi svesto dei miei abiti da precaria e mi metto per un attimo quelli di Miki Moz (perdonami Miki!) per fare un salto indietro negli anni 90. La casa nella prateria la vedevo da piccola e mi piaceva un sacco. Rivista con gli occhi di un'adulta mi dico: ma quante sfighe avevano in quella famiglia lì? Cioè, ricordavo che non fossero proprio fortunatissimi e in primis ricordavo la cecità improvvisa di Mary, ma non certo che quello fosse un evento quasi felice in confronto agli altri. Alla fine quantomeno era viva, almeno lei! Si perde il conto delle disgrazie che capitano a ogni puntata e le scenette tragicomiche della famiglia Oleson non b