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CSM, ovvero il campionario di colleghi che tutti vorrebbero avere

Quando ho conosciuto A. (d’ora in poi la Saggia) a TLA l’ho giudicata come una persona estremamente competente nel lavoro ma un tantino bislacca nei rapporti interpersonali. Essendo stata poi una che ha avuto il previlegiodi conoscerla meglio mi sono resa conto che semplicemente è una persona che si da con estrema parsimonia, a chi e come vuole. Scelta ammirabile la sua, che da anni anche io cerco di seguire. Il mio difetto è che però spesso cerco di prendere la strada della diplomazia. E mi ritrovo che l’ho diplomaticamente preso in quel posto.
Devo dire che le troppo rare frequentazioni con la Saggia mi stanno facendo aprire gli occhi su molte questioni. Lei ha delle massime che sempre più spesso mi trovo a citare e sempre più spesso mi trovo a dirle “oh, lo sai che hai proprio ragione quando mi dici così?” e lei con un’immensa modestia (perché il valore delle persone che valgono è infondere quel loro valore alle persone che gli sono vicini senza cospargersi di allori) “Trovi? E un’altra cosa che dico sempre è quest’altra”. E così ti passa un’altra Verità.
Una di queste sue massime è “Il campionario è dentro, tutti gli altri sono fuori”. Riferendosi ai matti, ovviamente. Che se ci pensi bene è una verità inconfutabile, perché sarà che tutti questi anni di studio mi hanno conferito un briciolo di occhio clinico, ma credo che comunque sia esperienza comune chiedersi “ma perché hanno aperto i manicomi??!”. Con l’aggiunta che noi del mestiere ìfacciamo al matto in questione anche una diagnosi sciuè sciuè.
Tutto ‘st’ambaradam per presentare una nuova categoria di post che etichetterò CSM. Che è vero che sta per Centro di Salute Mentale, ma giuro GIURO che è stata solo una buffa coincidenza del mio pensiero quando, in un momento di noia, stava pensando alla presentazione dei miei colleghi. Un vasto campionario di follie più varie. Ecco, in quel momento mi sono immaginata mentre chiedevo ai suddetti “come siete messi???”… abbreviato CSM. Se lo volevo fare apposta un giochino di parole così non si sarei mai riuscita.

Detto ciò,oggi presento velocemente Venerata.
Lei è stata la mia tutor per un po’, poi causa maternità se n’è ita e devo dire che non ne ho sentito per niente la mancanza. L’ho ritenuta una persona incompatibile caratterialmente con me ma competente fino a quando non l’ho rimpiazzata e mi sono resa conto che quella sorta di venerazione che  tutti gli altri professano nei suoi confronti è assolutamente immeritata (ammesso che quel tipo di venerazione sia sensata in qualche caso). Il brutto di TLB è che non c’è stato mai nessun outsider che ha fatto aprire gli occhi a quelle persone sui loro metodi di lavoro, che talvolta si scontrano con ogni tipo di logica. Venerata, per riassumere, è la risposta vivente alla domanda che serpeggia nelle aule di psicologia, di fronte a persone acide, astiose, arriviste, ipocrite: “ma che psicologa potrà mai diventare quella?”.

Commenti

  1. venerata è ancora in maternità vero?

    ot: sai che ti vedo nel blogroll sul mio blog e ogni tanto (non ho ancora capito come) appari nel mio feedreader... è strano perchè sere invece è scomparsa del tutto! vuoi che ti elimini dal blogroll?

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  2. beh si ti devo dire ch epure io a lavoro ne vedo delle belle!! e che più volte mi è venuto da dire che di matti in giro ce ne sono davvero molti!!

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