Passa ai contenuti principali

Cose dell'altro mondo


Dovrei scrivere la quarta puntata di 30 giorni di musica ma confesso che le ultime domande sono un pò difficili e quindi vi racconto di un film che ho visto qualche giorno fa.

Cose dell'altro mondo l'ho scoperto perchè le musiche sono di Simone Cristicchi, che lo sapete, lo seguo dai tempi in cui Fiorello fece passare per la prima volta a VivaRadio2 Vorrei cantare come Biagio Antonacci. L'idea è davvero originale: un imprenditore del nord (veneto per la precisione, infatti pare che si siano un pelino arrabbiati ma si debbono fare anche delle domande sul perchè sia stata scelta quella regione, piuttosto che un'altra. I pregiudizi hanno sempre un fondo di verità!)... dicevo un imprenditore del nord durante un discorso nella tv locale esprime il desiderio di spedire tutti gli immigrati al loro paese. La mattina dopo sono tutti spariti. Con le conseguenze del caso, che vanno a toccare il lato economico del paese e quello personale dell'imprenditore, perchè sotto sotto era affezionato alla prostituta di colore che frequentava e perchè la figlia aspetta un bimbo proprio da un operaio straniero.
Dunque idea originale e toccante, film ben recitato, interessante, ma.... conclusione affrettata, deludente, amara.
Peccato, perchè hanno rovinato quello che poteva essere una piccola perla.

Commenti

  1. è un film che mi incuriosisce molto, credo che lo noleggero' prossimamente in videoteca", ma non mi aspettero' un gran finale :)

    RispondiElimina
  2. grazie per l'ottima recensione ;)

    RispondiElimina
  3. quando uscì volevo vederlo... ma poi me ne ero scordata: grazie per avermi rinfrescato la memoria!

    RispondiElimina
  4. Non l'ho visto neppure io. Noi del Veneto siamo pieni di contraddizioni.

    Buon venerdì!

    RispondiElimina
  5. stavo per dire: uh che bello, quindi un film da vedere quando mi hai spiazzata col finale amaro e deludente...uff.

    RispondiElimina
  6. Ora lo cerco su torrent e me lo scarico.
    magari è un'alternativa valida a zelig, stasera!
    baci

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata