Passa ai contenuti principali

Parole sante


Tette da rifare, stupri di gruppo, alcol, droga, rapporti sessuali precoci, violenza, bullismo...

Sono solo alcune delle belle cose associate oggi all'adolescenza. Ma sentite qui:

"Ovunque è un invito a consumare spasmodicamente quello che capita a tiro: acqua, cibo, organi genitali, calore, lavoro minorile, energia, principi. I giovani di oggi sarebbero più profondi, interiormente più ricchi e culturalmente più impegnati se intorno avessero degli adulti differenti. Non ci credete? BASTA PROVARE."

(Tratto da "La profe" di Antonella Landi.)

Commenti

  1. E comunque, di base, io sono d'accordo che i bambini e in generale i giovani, sarebbero diversi se avessero intorno adulti differenti...

    RispondiElimina
  2. Mah... la colpa è sempre degli altri, non mi pare un modo giusto per affrontare un discorso improntato su valori che cambiano a seconda anche della personalità di ciascuno. Quando un ragazzo si droga o beve è sempre colpa dell'infanzia difficile, ma ci sono tante persone che nonostante un passato difficile non si sono nemmeno mai sognate di darsi alla droga! Poi il messaggio degli ultimi anni è sempre e solo: "apparire e non essere" e qui non è certamente solo ed esclusivamente colpa della famiglia... c'è troppa superficialità. Gli uomini sono diventati di carta velina e le donne che danno ad intendere di essere diventate emancipate sono solo diventate più oggetto di quanto siano mai state in passato, solo che adesso del loro corpo ne hanno fatto un'arma a loro uso e consumo. Mah!!!!

    RispondiElimina
  3. qui c'è un proverbio che dice da una gaggia non nasce una quercia!

    RispondiElimina
  4. qui c'è un proverbio che dice da una gaggia non nasce una quercia!

    RispondiElimina
  5. @anna: infatti secondo me è un discorso più ampio che la famiglia. nei discorsi si da la colpa alla società ma la società è formata da singole persone... che ad un certo punto hanno fatto inceppare un meccanismo facendoci arrivare piano piano a dove siamo arrivati. credo che non si possa incolpare direttamente i ragazzi, cioè, ognuno ha il suo carattere per carità, però il carattere si può plasmare, domare, indirizzare. qualcuno li ha cresciuti questi ragazzi, gli ha passato certi valori, li ha imprigionati in un ruolo senza indirizzarli...
    @federica: ho capito il senso ma che cosa è una gaggia di preciso?

    RispondiElimina
  6. rispondo: sì poverina la mia TDF. ora siamo in attesa che le prove allergiche diano i loro risultati...

    RispondiElimina
  7. sono d'accordo anche io.
    sono ragazzi che cercano le attenzioni di qualcuno e non trovandole non sanno più cosa fare per trovarla.... può essere anche un modo per richiamare i loro genitori all'attenzione... ma potrebbe anche essere che sono così sperduti e non sanno dove andare.... e si lanciano in cose da grandi perché vedendosi soli vogliono sentirsi più forti ed in gruppo hanno sempre questa sensazione....
    insomma il mondo va a rotoli....

    buona serata

    RispondiElimina
  8. I ragazzi si perdono se non hanno dei punti di riferimento e adulti in grado di insegnare loro il rispetto, la civiltà, la solidarietà e forse anche un po' di umiltà.
    Non possiamo aspettarci dei gentlmen se i genitori e gli insegnanti sono i primi ad accontentare tutti i capricci dei loro ragazzi.
    I miei hanno saputo dire no alle mie richieste, spiegandomi di volta in volta i loro motivi, sono cresciuta sana e forte, sicura di quello che posso o non posso fare. In grado di risolvere i problemi senza ricorrere a droga o alcol e fortemente motivata a lavorare...
    personalmente riproporrei la naia, ma quella di una volta...un po' di vita militare può solo giovare!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata