tag:blogger.com,1999:blog-23183307333205830842024-03-05T18:38:32.400+01:00Diario di una diversamente occupata... Nata sotto il segno del piccione.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.comBlogger1095125tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-57112419525122951772021-03-05T15:28:00.006+01:002021-03-05T15:28:52.282+01:00Vorrei un gesso e un whisky liscio<p>A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso?</p><p>A me è venuto in mente questo: </p><p>"<span style="background-color: white; color: #3c4043; font-family: Roboto, HelveticaNeue, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Quello che importa in una persona</span></p><p><span style="background-color: white; color: #3c4043; font-family: Roboto, HelveticaNeue, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">è l'immagine che dà..."</span></p><p><span style="font-family: inherit;">In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky.</span></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5KQJh2IF4kD8IQqjs-_nL5PdQ9D_DwG4BroITVb9KcOH0U7NnYmjL_Ds8E0zPIX2YQicKLyuBABA126NdzWHWu3Z7CJURY8YQDIZub6iB4siAmQ0PHHt3rVLzJKmGPVokSMxX5W2Rv5zD/s272/images+%25281%2529.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="185" data-original-width="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5KQJh2IF4kD8IQqjs-_nL5PdQ9D_DwG4BroITVb9KcOH0U7NnYmjL_Ds8E0zPIX2YQicKLyuBABA126NdzWHWu3Z7CJURY8YQDIZub6iB4siAmQ0PHHt3rVLzJKmGPVokSMxX5W2Rv5zD/s0/images+%25281%2529.jpeg" /></a></div><br /><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: inherit;">Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?).</span></p><p>Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ihoRCFK_Q9Q" width="320" youtube-src-id="ihoRCFK_Q9Q"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><span style="font-family: inherit;"><br /></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><br /></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><br /></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><br /></span></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-53968160299419049082021-03-03T16:10:00.004+01:002021-03-03T16:10:26.154+01:00Stessa scuola, stesso mare<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWerFsCqEkf6YuJu8Dc6_QQKZ0CJaHbL-0TAqp2yI73PvWOaN6gUJCUiOLxOAKZeNc2vG0YEuyBEuxCJTMlSk6lXmDyAOb3weT5lNF5kDKLoS6Mbhy8fudzLxNIzE4pwey2u4ffiKn9pAB/s1280/children-421467_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="856" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWerFsCqEkf6YuJu8Dc6_QQKZ0CJaHbL-0TAqp2yI73PvWOaN6gUJCUiOLxOAKZeNc2vG0YEuyBEuxCJTMlSk6lXmDyAOb3weT5lNF5kDKLoS6Mbhy8fudzLxNIzE4pwey2u4ffiKn9pAB/s320/children-421467_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /> La cosa che mi diverte del lavoro da bidella è osservare la scuola da un inaspettato punto di vista, dopo averla lasciata, ormai secoli fa, da studente. Al di là del mero gossip (che comunque mi piace eh) su quale ragazzino di terza si sia preso la cotta per quella di prima tanto carina oppure se il prof X ha fatto una nuova scenata ai consigli di classe, il vero lato interessante è apprezzare quelle sfumature che sono l'ambiente scolastico può offrire.<p></p><p>In fin dei conti da una scuola ci siamo passati tutti e abbiamo dei ricordi particolari, più o meno belli, su professori, compagni o magari proprio sui bidelli. </p><p>Oggi mentre passavo nel corridoio ho sentito una prof che sgridava i ragazzi. Lei è la più giovane fra i docenti, credo che sia al primo incarico, e a vederla sembra quasi una studentessa delle superiori. Le ho sentito urlare "ma vi sembra di essere al mare?". Mi ha fatto sorridere. Quante volte ho sentito questa frase dalle mie insegnanti! Da quando indossavo il grembiulino fino a quando non ho discusso la maturità, è stato un vero tormentone. Un'altra cosa che dicevano sempre a chi era più iperattivo era "hai il ballo di San Vito", oppure "mi fai venire il palletico", che credo sia un'espressione tipicamente toscana.</p><p>Non credevo che le nuove generazioni di docenti utilizzassero ancora queste espressioni che a me sembrano tanto vetuste. </p><p>Allora mi è venuto di scrivere questo post, perché sono curiosa di sapere quale frase di sgridata vi ricordate come un tormentone a scuola. E soprattutto... Se sulla costa ci accusavano di comportarsi come si fa in spiaggia, cosa gridavano a chi sta in montagna?</p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-17258113134047254292021-02-24T14:23:00.002+01:002021-02-24T14:23:21.023+01:00Di già? Ancora?<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoPKS8Bl2nB4jkxZVV5Zzt5VUlpARoca6mDFo8-3kOffuhZLU0SCv-4J63wICYMrXZYKwgajo39CY03FxTb7pbLzmdVUrY9bIMuFbwl-QgIzVkbMotIrPj0-VhWDO0CWlwwKpP_pCQiIaK/s1024/8604709290_7c102cec21_b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoPKS8Bl2nB4jkxZVV5Zzt5VUlpARoca6mDFo8-3kOffuhZLU0SCv-4J63wICYMrXZYKwgajo39CY03FxTb7pbLzmdVUrY9bIMuFbwl-QgIzVkbMotIrPj0-VhWDO0CWlwwKpP_pCQiIaK/s320/8604709290_7c102cec21_b.jpg" width="320" /></a></div><br />Il lavoro, volenti o nolenti, scandisce il nostro tempo. Ora credo più che mai, visto che non ci sono più le gite o domenicali o l'uscita al pub a ricordarci che un'altra settimana è passata. <p></p><p>Quando non si ha il lavoro uno degli aspetti più brutti, almeno secondo me, è proprio non avere più dei riferimenti temporali e subire delle giornate tutte uguali. </p><p>Invece quando sei mooolto diversamente occupata e fai anche 3 lavori in uno stesso giorno il tempo non è mai abbastanza: è poco per lavorare, per dormire, per mangiare. Ma non è scandito da una regolarità, è tutta una corsa frenetica per arrivare puntuale in un posto, consegnare un progetto, partecipare a un incontro.</p><p>Insomma, la percezione del tempo dipende molto anche da come si vive il lavoro. Io che ormai faccio un lavoro che ha orari precisi sono comunque vincolata alla parte emotiva, se così si può definire. Da settembre mi sono ritrovata in un soffio già a gennaio. Sono stati mesi di apprensione dovuta al mio rientro a lavoro, più che altro a contatto con il mondo-covid, non avendo più lavorato da marzo. Ma sono stati anche mesi divertenti in cui ho ripreso gesti familiari, ho conosciuto facce (mascherate) nuove, ritrovato altre vecchie, legato incredibilmente con tanti bambini che, manco a dirlo per una che proprio non li sopporta, sono diventati la luce del mio lavoro. Fortunatamente anche adesso che invece, complici una serie di magagne antipatiche che si sono infilate una dopo l'altra, il mio tempo a lavoro ha subito una brutta frenata e sembra non voler passare mai. È ancora febbraio?!</p><p>Mi culla l'idea che prima o poi arriverà giugno e anche questo lavoro sarà archiviato. Non credo di essere di nuovo lì il prossimo anno, perché non posso rinchiudermi in questa sorta di confort zone che mi sono creata, se non altro perché avrò pure bisogno di lavorare per più ore di un misero part-time. </p><p>Mi sono abituata ad essere diversamente occupata e a vedere in ogni scadenza una possibile via di fuga da una qualsiasi situazione che non mi piace. Ma avendo intrapreso una strada con il preciso intento di trovare il posto fisso mi chiedo: come farò quando non potrò più scappare?</p><p><br /></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-5329450087416893362021-02-15T17:21:00.001+01:002021-02-15T17:21:42.776+01:00L'improbabile.<p> Ieri era San Valentino. Pure di domenica. Mi sono vestita di tutto punto perché avevo un appuntamento importante. Non galante, ma allo stesso modo eccitante. A ricevere il vaccino mi sono sentita parte della storia, dell'inizio della fine di questo incubo in cui viviamo ormai da un anno.</p><p>Quando sono tornata a casa ero presa dalla frenesia di raccontare come era andata, ed è stato lì che ho letto distrattamente che non ci sei più. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFX4LWtQnNZtaiC5eV6KcuVrGXOu34TkHqfpPiMRjmdozwJ71WjtMXXCIcsR-VdG9TDXIwSI1IzqUTEGdwfJofO5cjgPGr1ijbpoHKvwxDtYXOgWzs8ZiMRSgMLXP3WlO8o0fly-owHqhc/s1010/Bandabard%25C3%25B2-Enrico_Erriquez_Greppi.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1010" data-original-width="744" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFX4LWtQnNZtaiC5eV6KcuVrGXOu34TkHqfpPiMRjmdozwJ71WjtMXXCIcsR-VdG9TDXIwSI1IzqUTEGdwfJofO5cjgPGr1ijbpoHKvwxDtYXOgWzs8ZiMRSgMLXP3WlO8o0fly-owHqhc/s320/Bandabard%25C3%25B2-Enrico_Erriquez_Greppi.jpeg" /></a></div><p>Mi è mancato il fiato, come se fosse scomparso un caro amico. Quello che ti strappa il sorriso e ti fa venire voglia di metterti a ballare anche quando non ti va. Sembra una banalità da dire ma è stato strano vederti andare via proprio il giorno in cui si celebra l'amore, tu che l'avevi cantato e predicato in modo così poetico e originale. </p><p>Non è da me: è da ieri che non riesco a smettere di pensarti e di piangerti. E anche se la mia mente rifiuta l'idea di doverti salutare per sempre, so già che non sarà mai più estate senza poter cercare una piazza dove suona la Banda.</p><p>Ciao Erriquez, grazie di tutta la Gioia e l'Energia. </p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-7209406705605381012021-02-03T08:49:00.004+01:002021-02-03T09:02:18.826+01:00Di fiumi lontani e cadaveri in passaggio<p>Quando, piene di speranze, me ne sono tornata al mio paesello dopo anni fuori regione per studio e lavoro, mi sono imbattuta in una realtà associativa che idealmente rispondeva alle mie esigenze lavorative, sociali e di valori. C'erano delle persone giovani che potevano diventare anche amiche, dei progetti e delle idee da sviluppare e un filo conduttore di ideali che condividevo a pieno.</p><p>Se adesso sono finita a fare la bidella potete intuire che qualcosa deve essere andato storto. Questa parte "oscura" della mia vita lavorativa ha tirato fuori il lato rancoroso di me e non mi è piaciuto per niente. Ma è stato inevitabile per il modo in cui sono stata ripagata del tanto impegno. Mi sono data spesso la colpa da sola per aver permesso loro di mettermi malamente i piedi in testa in cambio di promesse di lavoro. Ma poi rifaceva capo il rancore, ed essendo da sempre fautrice della teoria che chi la fa prima o poi deve aspettarsela, mi sono seduta in riva al fiume ad aspettare il proverbiale cadavere. </p><p>Ho avuto delle piccole speranze ma poi non succedeva nulla. Ho pensato che chi ha un posto da raccomandato alla fine casca sempre in piedi e che il karma sia un po' una boiata. Alla fine mi sono alzata dalla riva del fiume e me ne sono allontanata. Ma proprio mentre stavo entrando nella foresta dell'oblio ho sentito un tonfo, su social e testate locali, che mi ha avvisata del passaggio del morto.</p><p>Un morto estremamente loquace che accusava il suo assassino di ingiustizia (era forse giusto gestire dei servizi senza dei bandi di assegnazioni previsti dalla legge?) e di scarsa correttezza per aver comunicato con un preavviso di mesi la fine del lavoro di alcuni operatori (stessa cosa che hanno fatto a me ma il preavviso fu di un giorno solo: domani non stare a venire. Così mi fu detto).</p><p>Mi hanno pizzicato le mani per un bel po'. Avrei voluto rispondere a certi commenti, a certi post, che la questione non era proprio così. Che all'esterno è anche facile vendere il ruolo di vittima, ma la realtà è tutta un'altra cosa.</p><p>Invece ho taciuto e trovato un'unica risposta che devo esclusivamente a me stessa. Ve la dico, affidando questo pensiero al Diario: grazie a quanto sono stati stronzi io, a differenza loro, mi ritrovo un lavoro. Quindi...</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB8eY1eJit8BYBa9bVPAQVUFIZ7v-yMUxr2J6uK1kzabNEvXfYENu8OpwMz9gkGr34FW6G17y2MYoVtHpzNQRby3ipJ87-Mkk-5VUc-_YDzIRga43VhhqS1hmfKO5HjQiaU8LKzgiyTIAN/s275/images.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB8eY1eJit8BYBa9bVPAQVUFIZ7v-yMUxr2J6uK1kzabNEvXfYENu8OpwMz9gkGr34FW6G17y2MYoVtHpzNQRby3ipJ87-Mkk-5VUc-_YDzIRga43VhhqS1hmfKO5HjQiaU8LKzgiyTIAN/s0/images.jpeg" /></a></div><br /> ma vaffanculo va'!<p></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-64153074065339343142021-01-26T16:45:00.001+01:002021-01-26T16:45:06.360+01:00Storia di R.Ho conosciuto R. alle superiori: non era il classico studente modello, ma era molto intelligente. Sapete quelli di cui i prof dicono "è bravo ma potrebbe fare di più"?. Ecco, R. era così perché preso da altro. Magari non ti faceva l'analisi del testo della poesia a pagina 46 ma ti leggeva 3 romanzi extra scolastici in una settimana. <div>Si è diplomato con il massimo dei voti e si è iscritto a una facoltà che ai tempi era emergente e "di moda" con la promessa di un lavoro sicuro dopo la laurea. Ha annusato che non sarebbe stato così molto presto e si è dato da fare perché "se magari si fosse laureato prima degli altri e si fosse specializzato con un master"... <div>Alla fine da superspecializzato, ingannato da chi lo doveva formare per un futuro radioso, è finito a fare il commesso-magazziniere. Alle (poche) di classe l'ho visto cambiare tanto. Anche fisicamente, dallo stare sui libri e bersi birrini uno dietro l'altro a spostare chili e chili di merce ne passa di differenza!<div>Poi ci ha raccontato che si era molto appassionato alla palestra, quella pesante, tipo pesistica. Si piaceva di più. All'ultima cena non l'ho trovato cambiato: era letteralmente trasformato. I pettorali scoppiavano dalla maglia aderente, eppure me lo ricordavo ragazzotto con la pancetta, vestito un po' "da comunista", da intellettuale sdrucito. Eppure, a sentirlo parlare, era ancora quel ragazzo con la battuta intelligente pronta. </div></div></div><div>L'altro giorno leggiucchiavo distrattamente qualche notizia in bacheca su facebook quando ho visto un post in cui era taggato R. Anzi no, il personal trainer e agonista R. </div><div>Della sua passione nata al fine di rinforzarsi un po' per tirare su gli scatoloni ne ha fatto un (secondo) lavoro. Ho sbirciato un po' la sua pagina professionale e quella personale. Sembra contento. E dal tono dei suoi post sotto a tutti quei muscoli c'è ancora quella mente arguta e brillante del liceo. </div><div><br /></div><div>Se è sereno sono felice per lui, perché ha saputo reinventarsi davvero. Però, senza nulla togliere a quei muscoloni, mi rattristo perché il mondo del lavoro ha perso un gran bel cervello.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggkB9jWDvvsZZlIsOTatlH4aJ5B8BvY68XZ8eFzLG5vZlNkqrCAa4dKOOujWUEKpV4n1HRHbhcVZiiE6Dte47I0ZMuePM4xtFSHdOiv2SjeGSHfm3WXPJePiY8ynKcrJDeG6TAa7y4iwDm/s1280/deadlift-2054919_1280.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="851" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggkB9jWDvvsZZlIsOTatlH4aJ5B8BvY68XZ8eFzLG5vZlNkqrCAa4dKOOujWUEKpV4n1HRHbhcVZiiE6Dte47I0ZMuePM4xtFSHdOiv2SjeGSHfm3WXPJePiY8ynKcrJDeG6TAa7y4iwDm/s320/deadlift-2054919_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /><br /></div>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-20558733157012793622021-01-20T08:53:00.001+01:002021-01-20T08:53:34.291+01:00Tiktok<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT1iN0I_vufD8BXfA-ST4sP1-HgUgWHJNQGeLHvie0N616T4_aAkMVRuc7sk1cW90LRWQT_OXHVdD7y2cIYipP-PhRvRVKDsqZ2F4U0ZZ1l0ZlMnhtQjAqIlDF06aQHasst_TcVYN6_0mN/s1280/tiktok-5482407_1280.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="637" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT1iN0I_vufD8BXfA-ST4sP1-HgUgWHJNQGeLHvie0N616T4_aAkMVRuc7sk1cW90LRWQT_OXHVdD7y2cIYipP-PhRvRVKDsqZ2F4U0ZZ1l0ZlMnhtQjAqIlDF06aQHasst_TcVYN6_0mN/s320/tiktok-5482407_1280.png" /></a></div><br /> Una cosa che uso dire, fra il serio e il faceto, è che facendo il mio vero lavoro (la psicologa) non avrei mai avuto la possibilità di conoscere così da vicino la psiche umana come mi è capitato lavorando al pubblico e adesso nelle scuole. <p></p><p>Quando lavoravo al villaggio, essendo un posto per famiglie, mi è capitato spesso di osservare abitudini e atteggiamenti di bambini e ragazzini. Ai tempi andava di moda una certa mossa di <a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fortnite">fortnite</a>. Io non capivo: vedevo questi ragazzetti in gruppo, da soli, in fila per prendere il gelato, a bordo piscina, ovunque insomma, di punto in bianco sculettare e agitare le braccia. La prima volta ho pensato a qualche puntura di insetto. La seconda che fosse uno di quei giorni in cui le mosche sono parecchio appiccicose. Ma poi ho iniziato a farmi delle domande sul perché quei bambini sembrassero tarantolati. Per fortuna i tanti anni di studio hanno fruttato e sono riuscita a comprendere che era solo la moda di questo gioco. Il mio ruolo di osservatrice silenziosa mi ha però impedito di fare quello che avrei voluto: mollare una cinquina a tutti. Vi assicuro che vedere orde di bambini e ragazzi settimana dopo settimana dopo settimana agitarsi di punto in bianco (e badate bene, non in contesto di gioco) da un fastidio tremendo all'occhio.</p><p>Per fortuna le mode passano. E per sfortuna vengono sostituite da altre. Adesso c'è tiktok. Adesso le ragazzine a scuola mentre vanno al bagno o aspettano il cambio dell'ora stanno lì, spesso da sole e all'improvviso, a fare delle mossette sceme con le mani. Che dovrebbero essere balletti, ma sembrano più che altro brutti tic (che sia quella l'originale del nome? Il tic seguito dal tok dello scapellotto che gli darei io?). Stavolta però con l'occhio allenato da scienziata ho capito subito che erano i balletti da pubblicare online. </p><p>Le ho guardate tante volte e ci ho riflettuto su. Probabilmente sono vecchia dentro, non sono genitore, per cui faccio fatica a comprendere cosa vuol dire essere ragazzini ai giorni social. Magari fossi cresciuta in questi tempi mi sarei dimenata da sola anche io come una matta.</p><p>...e poi all'improvviso un bagliore in fondo al tunnel. Uno dei ragazzini un po' ciucci che escono spesso a fare due chiacchiere ha commentato la vista delle sue compagne che smanacciavano in fondo al corridoio. Fra l'altro con una proprietà di termini tecnici veramente invidiabile.</p><p> "Vedi fanno i tiktok, a me sembra che abbiano delle crisi epilettiche invece!". </p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-43864854764848478022021-01-14T00:56:00.001+01:002021-01-14T00:56:44.449+01:00Il Tuttofare<p>Qualche giorno fa hanno mandato su RaiUno <i>Il Tuttofare</i>. Sono rimasta incuriosita dal trailer e ho pensato "questo sta benissimo nella mia precarioteca". Poi sbirciando un po' online ho scoperto che il regista è Valerio Attanasio che ha collaborato a soggetto e sceneggiatura di <i>Smetto quando voglio</i>, film/trilogia che io ho letteralmente adorato. Per non parlare dei protagonisti: uno è Sergio Castellitto e non ha bisogno di presentazioni, l'altro lo abbiamo conosciuto mentre introduceva inconsapevolmente il ricercatore Pietro Zinni al mondo delle smart drugs, proprio in <i>Smetto quando voglio</i>.</p><p>Confesso che, anche a fronte di critiche positive e premi ricevuti, le aspettative erano altissime. E non è andata come speravo.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihtHUsUTNf-DnoeMSF2YAX7l80ejvf4ZGF2YBH6-aGY9whxxEBbbpjNdfc7o5ze2oXxjmVM-0EPEnnpm8bphBCqUCr_Z6_NlBFcWZA8eimSGwKd3yI0r_odwNbL6gWjj7lv_5PlwM-aiK0/s600/locandina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihtHUsUTNf-DnoeMSF2YAX7l80ejvf4ZGF2YBH6-aGY9whxxEBbbpjNdfc7o5ze2oXxjmVM-0EPEnnpm8bphBCqUCr_Z6_NlBFcWZA8eimSGwKd3yI0r_odwNbL6gWjj7lv_5PlwM-aiK0/s320/locandina.jpg" /></a></div><p><br /></p><p><b>La trama</b>. Antonio fa il praticantato con la promessa di un regolare contratto presso lo stimato avvocato Bellastella. E con fare il praticantato si intende ovviamente prestarsi (e prostrarsi) in prima persona ai suoi mille vizi, compreso lo sposare l'amante incinta del capo per farle avere la cittadinanza italiana. Ma i guai veri arrivano quando Bellastella viene arrestato perché, e lo spettatore se n'è già accorto da un bel po', è invischiato in faccende poco pulite. Sarà Antonio a dover togliere, in mezzo a situazioni surreali, le castagne dal fuoco. </p><p><b>Perché guardarlo.</b> Brutalmente? Perché non avete niente di meglio da fare. La tematica ci sta però si capisce che il modo di raccontarla è troppo uguale a Smetto quando voglio, tanto che anche il protagonista sembra fin troppo Edoardo Leo. Stessa cadenza, stessa intonazione, stesse rocambolesche disavventure. Tanto vale guarda in replica l'originale. È più divertente </p><p><b>Piccola riflessione personale</b>. Francamente mi sono ritrovata un po' nella trama e nel finale: anche io ho cercato di stringere i denti e accettare qualcosa che non avrei dovuto accettare in virtù di nuovi incarichi che potessero almeno assomigliare al lavoro per cui ho studiato. E il lieto fine non c'è stato, proprio come succede nel film. Antonio mollerà l'avvocatura per reinventarsi cuoco, mentre Bellastella farà carriera in politica perché, come in ogni buon luogo comune che si rispetti, i delinquenti sono ottimi politici. Avrei preferito un finale più roseo anche se poco realistico. Per dire "toh almeno nei film va a finire bene" invece che "minchia, pure il finale è uguale?".</p><p><b>La frase</b></p><table border="0" style="background-color: white; color: #191919; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14.4px; width: 640.333px;"><tbody><tr><td valign="top"><div style="margin-right: 15px;"><div><span class="rec_lancio" style="letter-spacing: 1px;"><span style="color: black; font-family: inherit; font-size: small;">Se in passato l'avvocato era considerato parte di un'elite economica e sociale, oggi è un lavoro come un altro, sottopagato e decisamente inflazionato!</span></span></div></div></td></tr></tbody></table><p><br /></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-71982407829432326562021-01-04T23:04:00.001+01:002021-01-04T23:04:27.461+01:00Retroroscopo 2020<p> Se c'è una cosa del web che salvo di questi mesi di pandemia è la genialità di qualche meme/post che ha saputo ironizzare con intelligenza su questa condizione delirante che stiamo vivendo. Dal lievito introvabile da procurarsi dallo spacciatore all'asocialità forzata, ho letto battute veramente divertenti. Anche quelle sull'emanazione del segnale del 5G da parte dei vaccinati mi hanno fatto tanto ridere. Almeno fino a quando non ho parlato con qualcuno che ci crede veramente, allora mi è venuto un po' da piangere.</p><p><br /></p><p>Comunque, i meme che proprio non ho capito sono stati quelli su Paolo Fox. Sarà che non seguo gli oroscopi e non so cosa avesse previsto (e toppato alla grande) per questo anno. Di certo per indovinare cosa sarebbe successo ci sarebbero voluti veramente dei poteri sovrannaturali.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmafJdzY8vrLnd1yEvNUdniucqxzrv7lQNSxTQ3xvxQqS-fBHjCTtNO226JDhpmRYlPQ5Ewk-jCkHv4417wHibEdibL67V3fkrrCdo5lLolprKnkwTSLSE-fPLRKKpnA-68Mm6boKFWpgP/s718/89706570_10157339461524195_5346753796938661888_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="718" data-original-width="718" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmafJdzY8vrLnd1yEvNUdniucqxzrv7lQNSxTQ3xvxQqS-fBHjCTtNO226JDhpmRYlPQ5Ewk-jCkHv4417wHibEdibL67V3fkrrCdo5lLolprKnkwTSLSE-fPLRKKpnA-68Mm6boKFWpgP/s320/89706570_10157339461524195_5346753796938661888_n.jpg" /></a></div><br /><p>Tutto questo preambolo per un banale post di resoconto dell'anno appena passato?! Ebbene sì, visto che ho abbandonato per un po' la blogosfera mi sono autosabotata l'idea di fare un sunto fotografico del 2020. E volevo trovare per forza un metodo originale per introdurre l'argomento. E quindi, ecco cosa avrebbe dovuto prevedere il Paolone nazionale.</p><p><u>Amore</u></p><p>Con Lui siamo arrivati ai fatidici 7 anni e alla proverbiale crisi che ne consegue. Dopo accalorate discussioni sul "ma varrà solo se siamo sposati?" oppure "ma sarà considerato il settimo anno quello fra il sesto e il settimo o quello dopo?" abbiamo deciso che di sfiga ci bastava la pandemia e di fregarcene allegramente di questo traguardo dai segnali nefasti.</p><p><u>Salute</u></p><p>Vorrei lagnarmi sui vari acciacchi che hanno caratterizzato (anche) questa annata, ma sono in salute, i miei cari per quanto possa concedere loro la vecchiaia anche. Perciò va bene così. Ci vorrei mettere la firma anche l'anno appena cominciato. </p><p><u>Lavoro</u></p><p>Una nota veramente positiva dell'annata è stato avercelo un lavoro. E oltretutto anche se, <a href="https://diariodiunadiversamenteoccupata.blogspot.com/2019/10/ooops-i-did-it-again.html?m=1">come sapete</a>, non è il lavoro dei miei sogni, è un lavoro in un posto che mi piace e in cui mi sento a mio agio sul piano umano. Ho avuto pazienza e a settembre ho fatto il colpo gobbo di riottenere lo stesso posto che avevo fino a giugno. Tornare è stato proprio bello. </p><p><u>Soldi</u></p><p>E qui arriva la nota dolente. Senza voler entrare nel merito di discorsi politici, c'è da sottolineare però che quelli che ci governano riempiendosi la bocca ogni giorno di belle parole su quanto sia stata potenziata la scuola per fronteggiare l'emergenza sono gli stessi che lo fanno sulle spalle di chi nella scuola ci lavora senza stipendio da mese. Il mio bel posticino di lavoro che esisteva anche prima del covid (e come il mio chissà quanti!) è diventato magicamente uno dei famigerati posti covid di supporto al normale personale. E magicamente è crollata la mia certezza: che al 23 del mese cascasse il mondo arriva lo stipendio. </p><p><u>Fortuna</u></p><p>Vi rispondo <a href="https://diariodiunadiversamenteoccupata.blogspot.com/2017/10/chi-dimentica-e-complice.html?m=1">così</a>. Che basta e avanza.</p><p><br /></p><blockquote class="instagram-media" data-instgrm-captioned="" data-instgrm-permalink="https://www.instagram.com/p/CJovTZ9BEab/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=loading" data-instgrm-version="13" style="background: rgb(255, 255, 255); border-radius: 3px; border: 0px; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.5) 0px 0px 1px 0px, rgba(0, 0, 0, 0.15) 0px 1px 10px 0px; margin: 1px; max-width: 540px; min-width: 326px; padding: 0px; width: calc(100% - 2px);"><div style="padding: 16px;"> <a href="https://www.instagram.com/p/CJovTZ9BEab/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=loading" style="background: rgb(255, 255, 255); line-height: 0; padding: 0px; text-align: center; text-decoration: none; width: 100%;" target="_blank"> <div style="align-items: center; display: flex; flex-direction: row;"> <div style="background-color: #f4f4f4; border-radius: 50%; flex-grow: 0; height: 40px; margin-right: 14px; width: 40px;"></div> <div style="display: flex; flex-direction: column; flex-grow: 1; justify-content: center;"> <div style="background-color: #f4f4f4; border-radius: 4px; flex-grow: 0; height: 14px; margin-bottom: 6px; width: 100px;"></div> <div style="background-color: #f4f4f4; border-radius: 4px; flex-grow: 0; height: 14px; width: 60px;"></div></div></div><div style="padding: 19% 0px;"></div> <div style="display: block; height: 50px; margin: 0px auto 12px; width: 50px;"><svg height="50px" version="1.1" viewbox="0 0 60 60" width="50px" xmlns:xlink="https://www.w3.org/1999/xlink" xmlns="https://www.w3.org/2000/svg"><g fill-rule="evenodd" fill="none" stroke-width="1" stroke="none"><g fill="#000000" transform="translate(-511.000000, -20.000000)"><g><path d="M556.869,30.41 C554.814,30.41 553.148,32.076 553.148,34.131 C553.148,36.186 554.814,37.852 556.869,37.852 C558.924,37.852 560.59,36.186 560.59,34.131 C560.59,32.076 558.924,30.41 556.869,30.41 M541,60.657 C535.114,60.657 530.342,55.887 530.342,50 C530.342,44.114 535.114,39.342 541,39.342 C546.887,39.342 551.658,44.114 551.658,50 C551.658,55.887 546.887,60.657 541,60.657 M541,33.886 C532.1,33.886 524.886,41.1 524.886,50 C524.886,58.899 532.1,66.113 541,66.113 C549.9,66.113 557.115,58.899 557.115,50 C557.115,41.1 549.9,33.886 541,33.886 M565.378,62.101 C565.244,65.022 564.756,66.606 564.346,67.663 C563.803,69.06 563.154,70.057 562.106,71.106 C561.058,72.155 560.06,72.803 558.662,73.347 C557.607,73.757 556.021,74.244 553.102,74.378 C549.944,74.521 548.997,74.552 541,74.552 C533.003,74.552 532.056,74.521 528.898,74.378 C525.979,74.244 524.393,73.757 523.338,73.347 C521.94,72.803 520.942,72.155 519.894,71.106 C518.846,70.057 518.197,69.06 517.654,67.663 C517.244,66.606 516.755,65.022 516.623,62.101 C516.479,58.943 516.448,57.996 516.448,50 C516.448,42.003 516.479,41.056 516.623,37.899 C516.755,34.978 517.244,33.391 517.654,32.338 C518.197,30.938 518.846,29.942 519.894,28.894 C520.942,27.846 521.94,27.196 523.338,26.654 C524.393,26.244 525.979,25.756 528.898,25.623 C532.057,25.479 533.004,25.448 541,25.448 C548.997,25.448 549.943,25.479 553.102,25.623 C556.021,25.756 557.607,26.244 558.662,26.654 C560.06,27.196 561.058,27.846 562.106,28.894 C563.154,29.942 563.803,30.938 564.346,32.338 C564.756,33.391 565.244,34.978 565.378,37.899 C565.522,41.056 565.552,42.003 565.552,50 C565.552,57.996 565.522,58.943 565.378,62.101 M570.82,37.631 C570.674,34.438 570.167,32.258 569.425,30.349 C568.659,28.377 567.633,26.702 565.965,25.035 C564.297,23.368 562.623,22.342 560.652,21.575 C558.743,20.834 556.562,20.326 553.369,20.18 C550.169,20.033 549.148,20 541,20 C532.853,20 531.831,20.033 528.631,20.18 C525.438,20.326 523.257,20.834 521.349,21.575 C519.376,22.342 517.703,23.368 516.035,25.035 C514.368,26.702 513.342,28.377 512.574,30.349 C511.834,32.258 511.326,34.438 511.181,37.631 C511.035,40.831 511,41.851 511,50 C511,58.147 511.035,59.17 511.181,62.369 C511.326,65.562 511.834,67.743 512.574,69.651 C513.342,71.625 514.368,73.296 516.035,74.965 C517.703,76.634 519.376,77.658 521.349,78.425 C523.257,79.167 525.438,79.673 528.631,79.82 C531.831,79.965 532.853,80.001 541,80.001 C549.148,80.001 550.169,79.965 553.369,79.82 C556.562,79.673 558.743,79.167 560.652,78.425 C562.623,77.658 564.297,76.634 565.965,74.965 C567.633,73.296 568.659,71.625 569.425,69.651 C570.167,67.743 570.674,65.562 570.82,62.369 C570.966,59.17 571,58.147 571,50 C571,41.851 570.966,40.831 570.82,37.631"></path></g></g></g></svg></div><div style="padding-top: 8px;"> <div style="color: #3897f0; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-weight: 550; line-height: 18px;"> Visualizza questo post su Instagram</div></div><div style="padding: 12.5% 0px;"></div> <div style="align-items: center; display: flex; flex-direction: row; margin-bottom: 14px;"><div> <div style="background-color: #f4f4f4; border-radius: 50%; height: 12.5px; transform: translateX(0px) translateY(7px); width: 12.5px;"></div> <div style="background-color: #f4f4f4; flex-grow: 0; height: 12.5px; margin-left: 2px; margin-right: 14px; transform: rotate(-45deg) translateX(3px) translateY(1px); width: 12.5px;"></div> <div style="background-color: #f4f4f4; border-radius: 50%; height: 12.5px; transform: translateX(9px) translateY(-18px); width: 12.5px;"></div></div><div style="margin-left: 8px;"> <div style="background-color: #f4f4f4; border-radius: 50%; flex-grow: 0; height: 20px; width: 20px;"></div> <div style="border-bottom: 2px solid transparent; border-left: 6px solid rgb(244, 244, 244); 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font-size: 14px; line-height: 17px; margin-bottom: 0px; margin-top: 8px; overflow: hidden; padding: 8px 0px 7px; text-align: center; text-overflow: ellipsis; white-space: nowrap;"><a href="https://www.instagram.com/p/CJovTZ9BEab/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=loading" style="color: #c9c8cd; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 17px; text-decoration: none;" target="_blank">Un post condiviso da Icaro - Diversamente Occupata (@diversamenteoccupata.blog)</a></p></div></blockquote> <script async="" src="//www.instagram.com/embed.js"></script>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-57293104141537911902020-12-22T08:20:00.002+01:002020-12-22T08:21:37.708+01:00Il capo che vorreiNon so se capita anche a chi ha un lavoro stabile, magari da anni. Però per un diversamente occupato credo sia normale che, saltellando da un lavoro all'altro, si inizi a fantasticare su come saranno i futuri colleghi o il futuro capo. Infatti se non è proprio il tuo lavoro dei sogni, e talvolta anche in quel caso, è proprio la componente umana che fa da contorno al lavoro a fare la differenza.<div><br /></div><div>Immersa in questi voli pindarici, sono arrivata talmente in alto da chiedermi: quali sono i capi "della fantasia" che vorrei?</div><div>Ho fatto un tuffo fra i personaggi delle mie serie TV preferite e ho pescato tre (quattro) capi ideali che più differenti non si può! Per dire quanta poca coerenza ci sia perfino nella mia fantasia! </div><div><br /></div><div>Ve li descrivo un po'. E poi sono curiosa: chi vorreste voi per capo a lavoro fra i personaggi di fantasia incontrati fra le pagine di un libro o su un piccolo o grande schermo?</div><div><br /></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBqjxpIr4dtHOhK512MzG3mrhcM12gnYPdGawvT3lvlBpAbrSkDbE_N20VzrXI2mdPJUHlvicseinEU3gcUBsqefIuNa96ARoT5JAJhEbGkC7S2FwnASVtW_CLOa6OD3ZBcT9j1iVf8I1G/s1170/Chicago_P.D.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1170" data-original-width="780" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBqjxpIr4dtHOhK512MzG3mrhcM12gnYPdGawvT3lvlBpAbrSkDbE_N20VzrXI2mdPJUHlvicseinEU3gcUBsqefIuNa96ARoT5JAJhEbGkC7S2FwnASVtW_CLOa6OD3ZBcT9j1iVf8I1G/s320/Chicago_P.D.jpg" /></a></div><br /><b>Hank Voight (Chicago PD)</b>. Una persona decisamente poco equilibrata. Sceglierlo come capo ideale forse lascia un filino trapelare il fascio di nervi e frustrazioni che nascondo non so quanto bene da qualche parte dentro di me. E non per il lavoro, dico in generale, per le ingiustizie che vedo intorno a me a basso, medio e lungo raggio. Un capo come Voight mi porterebbe sicuramente a combattere senza freni per un ideale più alto. Sapete quelle cose del tipo "non posso rispondere per non compromettere i rapporti", "non posso denunciare perché tanto qualcun altro li difende" etc. Senza mai farmi troppo problemi delle conseguenze. Perché Voight è uno che poi se c'è da prendersi una pallottola o una colpa al posto dei suoi sottoposti c'è. È uno che aggiusta o rapporto nella squadra (quanti capi veri invece seminano zizzania!) e fa di tutto perché ci sia armonia.</div><div><b><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzOcQsBXM0Zms085joI1jx2i7Lzf-YAXX0y94gFoymDsfU_NROjXEywjXCINoVJeolOP_rlD6hIY0HxdNJ8GvAORKLSBItkfiSteZwSbmvWE_W6TKo9TLto4v9naZkKYjsmq7WufWhge3h/s1009/Jean-Luc_Picard_2.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="904" data-original-width="1009" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzOcQsBXM0Zms085joI1jx2i7Lzf-YAXX0y94gFoymDsfU_NROjXEywjXCINoVJeolOP_rlD6hIY0HxdNJ8GvAORKLSBItkfiSteZwSbmvWE_W6TKo9TLto4v9naZkKYjsmq7WufWhge3h/w200-h179/Jean-Luc_Picard_2.jpg" width="200" /></a></div><br />Cragen (Law & Order SVU) e Picard (Star Trek The Next Generation).</b> Io sono (quasi) ossessionata da <a href="https://diariodiunadiversamenteoccupata.blogspot.com/2017/03/svu-addicted.html?m=1" target="_blank">Law & Order Svu </a>e, anche se ho una passione smodata 🐖per il personaggio di Elliot Stabler, il capo che vorrei è il Capitano Cragen. Direttivo, incisivo, deciso, competente ma anche molto comprensivo per le vicende umane dei suoi sottoposti. Non è uno che si lascia andare spesso in strigliate, ma quando arrivano, colpisce duro. Ecco, sarebbe uno da cui imparerei il mestiere osservandolo meticolosamente, ma vorrei decisamente evitare di farlo arrabbiare. Non so in quale di queste sfaccettature mi ricorda un po' il capitano Picard (Star Trek TNG). Mi piace: rispetta tutti e, cosa più unica che rara da trovare nella realtà, ascolta tutti. Ecco, anche lui, forse in senso assoluto, sarebbe il mio capo ideale/perfetto. Voglio dire, ci sarà un motivo per cui è il capitano della flotta astrale alla guida di una delle astronavi più potenti?! Fra i due sceglierei comunque Cragen, perché, conoscendo bene i suoi demoni interiori, è più propenso alla comprensione di quelli altrui. Che non sembra, ma sul lavoro di gente indemoniata se ne trova!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiugHeHonh2tRhoy6Je0ttyvHaY0-VjJ-fDndR9-jzougjZoVI1jkikAd4QKjYK_EPEbaqXiIbu7DEgWhJ2E8hu3rtlxBVUZECTQboYOsJ-bqUETcIS3DIyNf-uW_6d24-hPeFw6PVeR9Q/s711/JudyReyesApr2011.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="711" data-original-width="538" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiugHeHonh2tRhoy6Je0ttyvHaY0-VjJ-fDndR9-jzougjZoVI1jkikAd4QKjYK_EPEbaqXiIbu7DEgWhJ2E8hu3rtlxBVUZECTQboYOsJ-bqUETcIS3DIyNf-uW_6d24-hPeFw6PVeR9Q/s320/JudyReyesApr2011.jpg" /></a></div><br /><div><br /></div><div><b>Carla Espinoza (Scrubs</b>). Anche se con lei mi vedrei bene<strike> a spettegolare</strike> a condividere opinioni sulle altre persone in pausa pranzo, credo che sarebbe anche un'ottima capa. Non scordiamoci, anche se la cosa assume un ruolo marginale nella trama della serie, che Carla è la capo-infermiere. La si vede poco in azione, più che altro ce la fanno conoscere come quella che sa tenere testa a chi è più in alto di lei. È una che è partita "dai bassifondi" ed è arrivata esattamente dove voleva essere. Ama il suo lavoro, fa delle ottime paternali, sa chiedere scusa al momento giusto ed è molto grintosa. Le trovo delle caratteristiche interessanti, che vorrei vedere in una persona che sta sopra di me. E non dimentichiamoci che è l'unica ad aver messo nel sacco l'inserviente! Con una capa così mi sentirei al sicuro. E al massimo me la potrei conquistare raccontandole l'ultimo gossip di corridoio!</div><div><br /></div>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-90060929541760168712020-12-15T00:21:00.001+01:002020-12-15T00:21:47.997+01:00Laureata precaria<p>Quando ho avuto il blocco del blogger avevo un sacco di idee che mi affollavano la mente ma che si intasavano sulle dita, senza poterle scrivere. </p><p>Quindi per riaprire la Precarioteca ho dovuto rileggere gli ultimi post: mica ricordavo cosa ho pubblicato davvero e cosa avevo soltanto pensato! Quindi figuriamoci se mi ricordo quale canzone avevo in mente quando ho scritto <a href="https://diariodiunadiversamenteoccupata.blogspot.com/2019/11/precario-il-mondo.html?m=1" target="_blank">questo post</a>. </p><p>Per ricominciare in modo easy, vi presento una canzone sul precariato che più esplicita di così non si può. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHrV8_prCrBaz_sZGJ4xAWVqUiTbbnIRSk-F52eE1IlWjBYGQ1hYYEqjNzkEhnHXq8TJpizzaP6d-aevjexT57fSvIHaeVu1lRX6nAtxB9yVZDEqxWaM07zkveZVRq65VGmbNPCz0j348c/s1024/Cristicchi2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="731" data-original-width="1024" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHrV8_prCrBaz_sZGJ4xAWVqUiTbbnIRSk-F52eE1IlWjBYGQ1hYYEqjNzkEhnHXq8TJpizzaP6d-aevjexT57fSvIHaeVu1lRX6nAtxB9yVZDEqxWaM07zkveZVRq65VGmbNPCz0j348c/s320/Cristicchi2.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><b>La trama</b>. "Laureata precaria" di Simone Cristicchi dice tutto già dal titolo. Ma ad ogni verso, ad un ritmo accattivante ed orecchiabile, diventa sempre più esplicita. Come apertamente dichiara subito, questa canzone è il "<i>secondo tempo di una studentessa universitaria</i>", altra canzone che forse conoscerete perché si sentiva in radio a suo tempo. Tutto tristemente noto: una neolaureata con il massimo dei voti si ritrova con un bimbo piccolo, ahimè precaria, a fare i più disparati lavori, dalla segreteria alla fattorina porta-pizze. Nel 2007 non si sapeva ancora cosa era un rider! Nel 2007 però c'erano ancora i contratti cocopro, che io ancora devo capire se è un bene che siano spariti perché quel che è venuto dopo mi pare di gran lunga peggio.</p><p><b>Perché ascoltarla</b>. Il Cristicchi dei primi anni mi piaceva molto, mi divertiva dandomi ritmi da canticchiare e parole su cui riflettere. Dopo "Ti regalerò una rosa" mi è sembrato che pian piano sia diventato un po' più serioso, più pesante. Poetico ma meno scanzonato. O magari sono io che ho cambiato i miei gusti musicali. Fatto sta che me lo sono un po' perso per strada, dopo essere stata una fan della prima ora. Però l'album che contiene Laureata precaria merita un ascolto. È "Dall'altra parte del cancello", dove potete trovare anche "Ti regalerò una rosa" e altre canzoni che fanno riferimento agli studi di Cristicchi sulla malattia mentale ai tempi dei manicomi. Chissà poi se è un caso che una canzone sul precariato sia finita proprio in mezzo a tanti brani sulla follia!</p><p><b>Piccola riflessione personale</b>. Dicevo appunto che il testo non racconta nulla di nuovo rispetto a quello che quotidianamente tanti giovani vivono o hanno vissuto. Una storia come tante insomma. Ma forse alle volte sono le storie sentite e risentite ad avere bisogno di più voce: si corre infatti il rischio che a forza di sentirle ci sembrino normali e non gli si dia più il peso che meriterebbero per provare a sconvolgerle!</p><p>Devo dire che se potessi incontrare Cristicchi gli vorrei fare una sola domanda: che fine ha fatto questa laureata precaria? Serve il terzo tempo della storia. Chissà se gli darebbe una sfumatura di speranza o di completo disincanto. E secondo voi?</p><p><b>La frase</b>. </p><div style="-webkit-font-smoothing: antialiased; background-color: white; box-sizing: border-box; margin: 15px auto 0px; max-width: 374px; min-height: 26px; text-align: left; transition: all 0.3s ease 0s;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><i>Laureata precaria,<br />Che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,<br />Sogni una carriera straordinaria<br />Ora prendi 400 euro al mese come segretaria.</i></span></div><p>(al link trovate la canzone, perché invecchiando non ricordo più come incorporare le canzoni dal telefono)</p><p><a href="https://youtu.be/n3dF5Dz9J38">https://youtu.be/n3dF5Dz9J38</a></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-18565198129831736072020-12-11T10:10:00.003+01:002020-12-11T10:10:26.428+01:00Saper aspettare<div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEMX2pUzYED5NWSwe9jn5Y6tRL_oCa0NtPWpUdlXoGA-i98ZadDaF7uiMZi7g4DfeBsNslJv5G_BEL0uXUMPla8QPIeGJwUA8MuN4bdcgOFo7suk7tv6D-iQdrRnzNrvvn70mFaUgssCxd/s1280/airport-1897716_1280.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEMX2pUzYED5NWSwe9jn5Y6tRL_oCa0NtPWpUdlXoGA-i98ZadDaF7uiMZi7g4DfeBsNslJv5G_BEL0uXUMPla8QPIeGJwUA8MuN4bdcgOFo7suk7tv6D-iQdrRnzNrvvn70mFaUgssCxd/w320-h213/airport-1897716_1280.jpg" width="320" /></a></div><br />Quando me ne sono andata dal lavoro stagionale non avrei potuto immaginare tutto questo. E men che meno quando ho lasciato le associazioni con cui collaboravo da lavoratrice autonoma. In entrambi i casi avevo detto basta perché trovavo le condizioni umane e lavorative poco consone al mio essere. <br />Alla fine devo ringraziare tutti coloro che, con il principale fine di sfruttare chi avevano sotto di loro, mi hanno sottopagata, chiamata ad orari improponibili, sminuita. E devo ringraziare me stessa che a certe azioni ho fatto corrispondere una sola reazione: andarmene a gambe levate. A quello che si sarebbe poi rivelato il momento giusto. Perché ogni singola fuga mi ha portato all'esatto punto in cui mi trovo adesso. Ovvero che adesso ho un lavoro. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Sono una <a href="https://unaciliegiatiralaltra.blogspot.com/2019/06/la-bidella-con-la-laurea.html?m=1" target="_blank">bidella laureata. </a>Della laurea non me ne faccio un bel nulla ma in questo marasma che sono stati gli ultimi dieci mesi di pandemia io ho un lavoro. Purtroppo sono veramente in tanti quelli che non possono affermarlo con la mia stessa serenità. È un lavoro precario, certo, ma che mi apre una porticina su una più concreta stabilità. </div><p>Non mi sembra davvero cosa da niente. Facendo un rapido calcolo, se avessi insistito a lavorare nel mio campo professionale, lo avrei continuato a fare con partita iva in servizi che sarebbero stati sospesi a causa dei Lockdown. Magari costretta a qualche smartworking non pagato perché "tanto adesso a casa di tempo ne hai". Ce li vedo i miei capi di allora. Oppure continuando con lo stagionale sarei stata chissà quanto in apprensione per le aperture delle attività e la riduzione del personale in età non più da apprendistato. </p><p>Tutto ciò lo scrivo per ricordare alla me stessa che tanto ha faticato a buttar giù tanti bocconi amari e a chi passerà da qua ritrovandosi nelle mie parole una cosa semplice: non tutto il male viene per nuocere. Che certe sofferenze possono trasformarsi inaspettatamente in parziali ma non troppo magre consolazioni. E portarci dritti verso la serenità. Lungi da me semplificare l'essere disoccupati, la ricerca infruttuosa del lavoro e tutto ciò che ne consegue. In fondo <strike>ho quasi 40 anni</strike> ho passato i 30 anni e ancora sono precaria, arrangiata in un lavoro che ha buttato alle ortiche anni di studio e di speranze. Però dalla mia esperienza ho imparato che solo dopo anni arriva un ritorno positivo, diciamo così, a tante delusioni.</p><p>L'importante è non lasciarsi mai abbattere dalle porte chiuse, perché forse se non si aprono le porte, è il caso di iniziare a pensare di passare dalla finestra!</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><div style="text-align: left;"><br /></div>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-44031960565305931402020-12-09T10:40:00.002+01:002020-12-09T10:40:28.847+01:00Dove eravamo rimasti<p> Ciao a tutti, come state?</p><p>Dopo tanto tempo è il minimo che possa chiedervi. Non fosse altro perché c'è di mezzo una pandemia mondiale. </p><p>Io sto bene e i miei cari pure. Mettiamoci un "per ora" scaramantico, non si sa mai. </p><p><br /></p><p>Proprio perché c'è stato di mezzo tutto questo casino del virus avrei avuto tempo da vendere per scrivere e invece me ne è mancato sempre lo spirito. Poi, in questi giorni, mi è frullato diverse volte il pensiero in testa. E quindi eccomi di nuovo qua. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw3WA6hQnrgNeHfJyGcDc0Fv8eQuAQDE0YyLnk1-qJkoDnFAcR6PWW7YlZcs7M2RVcvlUFy1hRFOT81KNclyHB39DEaNnWPjJ4Wy6CbsWrgP59EeBpED0BfYoaqKUhYlNkX2cvAeIK1vW-/s500/scrivere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="334" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw3WA6hQnrgNeHfJyGcDc0Fv8eQuAQDE0YyLnk1-qJkoDnFAcR6PWW7YlZcs7M2RVcvlUFy1hRFOT81KNclyHB39DEaNnWPjJ4Wy6CbsWrgP59EeBpED0BfYoaqKUhYlNkX2cvAeIK1vW-/s320/scrivere.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Sono ancora diversamente occupata, lavoro per mia fortuna dove lavoravo lo scorso anno (da due anni faccio la bidella, per chi non si ricordasse) e, sebbene sia in odore di posto fisso (un odore che ricorda tanto quello di pipì di maschio preadolescente), ci sono ancora sufficientemente lontana da aver materiale per questo blog per ancora tanto, tanto tempo.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-18932847044069875672020-04-02T00:19:00.000+02:002020-04-02T00:23:28.464+02:00Bonus Io capisco l'emergenza. Capisco chi è con l'acqua alla gola. Chi è preoccupato per il futuro. Chi teme di fallire. Di non uscire economicamente vivo dalla crisi causata dalla pandemia... E capisco pure che la burocrazia snella non è il fiore all'occhiello dell'Italia.<br />
<br />
... Ma porca miseria, per quei 600 euro di bonus avete fatto peggio di quando siete usciti dal supermercato con 20 panetti di lievito!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA9fvGpodmmH2H9J8GPfVD6GjU_rNUO9ievntGoi9ZX2tQ3bAjyQ8Gys5NgMEENqTxuFLEMmLiOzIpZVR-fiLbiIutwhVPsmjtu_rnQHu8_lPWzHN7UgDF7IYvou4ZAKslP8Czao3mKShb/s1600/images.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA9fvGpodmmH2H9J8GPfVD6GjU_rNUO9ievntGoi9ZX2tQ3bAjyQ8Gys5NgMEENqTxuFLEMmLiOzIpZVR-fiLbiIutwhVPsmjtu_rnQHu8_lPWzHN7UgDF7IYvou4ZAKslP8Czao3mKShb/s1600/images.jpeg" /></a></div>
<br />
(State sereni che con l'INPS non funziona come alle televendite alle quali forse vi siete abituati in questi giorni vuoti. Alle prime cinquanta telefonate non arriva in regalo nessuna batteria di pentole!)Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-83126779669819386532020-03-24T11:37:00.001+01:002020-03-24T11:37:37.482+01:00Giornate tipoLa sensazione che le giornate siano tutte uguali.<br />
Il rimanere in pigiama tutto il giorno. O, quando è grassa, togliere il pigiama per mettere la tuta.<br />
Uscire solo per fare la spesa. E anche per quella, con moderazione.<br />
Scombinare tutti i ritmi sonno veglia, anche se ti sei imposto di svegliarti presto e fare una vita regolare. Poi però ti prende l'inedia e vai a letto tardi, magari dormi male, con mille pensieri.<br />
Controllare via via il telefono, o la mail, in attesa di una bella notizia. Ma niente.<br />
Ridurre la vita sociale perché non si può uscire ogni sera per locali a farsi l'aperitivo.<br />
Mandare a fanculo col pensiero tutti quei post sul mantenere la positività, l'ottimismo e la speranza. Perché all'inizio sì, ma dopo tanto tempo uno cede...<br />
<br />
No, non sto descrivendo la quarantena.<br />
<br />
Questo è un normale stralcio di vita di un disoccupato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCOMrZnJ4-AzHqn_OwV995XC93xO3j8WNI6mJUe2L8rABgZsNI8mXYzPlCcne4RFwMehjOBQ-i3rEzQBoUUuo8mt87ouO3obPsi2OfwOTZEwsYk11ZCDnFR_yJMgNGPHVyGQeuY0SeNVFJ/s1600/home-1822426_960_720.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="687" data-original-width="960" height="229" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCOMrZnJ4-AzHqn_OwV995XC93xO3j8WNI6mJUe2L8rABgZsNI8mXYzPlCcne4RFwMehjOBQ-i3rEzQBoUUuo8mt87ouO3obPsi2OfwOTZEwsYk11ZCDnFR_yJMgNGPHVyGQeuY0SeNVFJ/s320/home-1822426_960_720.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-58134728157876249792020-03-20T19:00:00.000+01:002020-03-20T19:00:08.247+01:00Pop corn<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiayWUGMMXBMZ46tZ_mHW2zCurG1LFd3i71QZNVoU_aZTYlSe7UNXXeAGjgQNhO_7I0OwQIsu1RRPiq2cfW-8Bcpg9Ad5_qfRpUomkAHN6dgthZH9Oqt-qc8OtsgiXin1IR-KmhRqwlXlX2/s1600/cibo-film-pop-corn-primo-piano-37540.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1212" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiayWUGMMXBMZ46tZ_mHW2zCurG1LFd3i71QZNVoU_aZTYlSe7UNXXeAGjgQNhO_7I0OwQIsu1RRPiq2cfW-8Bcpg9Ad5_qfRpUomkAHN6dgthZH9Oqt-qc8OtsgiXin1IR-KmhRqwlXlX2/s320/cibo-film-pop-corn-primo-piano-37540.jpg" width="242" /></a></div>
Oggi a merenda ho fatto i pop corn. Quelli veri, che si scoppiano nella pentola. E non perché ho le fregole da quarantena ma perché ogni tanto mi piace fare i pop corn.<br />
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E allora ho pensato a una delle mie bimbe che veniva a chiedermi il disinfettante perché si era bruciata un dito facendo i pop corn da sola a casa con la sorella. Che poi era anche un po' una scusa per uscire dalla classe e venire a fare due chiacchiere con noi. E poi una volta avevamo scherzato perché il mio collega diceva che dovevo tagliarmi un dito io per regalarlo alla bimba, per farla ridere. E l'ho fatta ridere pure io perché qualche giorno dopo me lo sono tagliato davvero un dito. Sono andata a lavoro con una grossa fasciatura e ho detto alla bimba "guarda, collega ci ha provato davvero a tagliarmi un dito per regalarlo a te!". C'era anche la sorella che rideva, anche se non sapeva tutta la storia.<br />
<br />
La sorella è una delle mie preferite, perché mi racconta tutti i gossip della sua classe. Ho assistito anche a una dichiarazione d'amore nel corridoio, grazie a una sua soffiata. Avevo anche dato un suggerimento sul come, diciamo così, declinare l'offerta. Le era piaciuta.<br />
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Piccole cose. Immense cose. Mi manca il mio lavoro, perché avevo finalmente trovato un ambiente dove stavo bene. Piccole noie, ma anche grandi conquiste nel trovare la soddisfazione nei contatti umani. Stavo iniziando a legare anche con il ragazzino più difficile della scuola. Un bimbo buono, ma abbandonato a se stesso. Non veniva a scuola perché i genitori non lo svegliavano e non controllavano neanche dove fosse. Mi pareva di aver scalato una montagna ogni volta che mi parlava e condivideva un pezzettino di sé.<br />
<br />
Chissà adesso, da solo, con la famigerata didattica a distanza che fine farà.<br />
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Chissà che fine faremo tutti.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-37674819588173259792020-03-16T17:18:00.000+01:002020-03-16T17:18:21.221+01:00Andrà tutto bene (?)Non è tanto la quarantena che mi ha spinto a scrivere. Per ora non l'ho patita granché. Per il tempo da impegnare dico. Soffro invece perché ho una situazione complicata in famiglia in questo momento e la mia vicinanza sarebbe un grande aiuto e invece no. Non si può. Dannato virus. Spero che si accontenti di questo. Di rendere ancora più difficile quello che già sarebbe stato critico. lo spero, lo spero davvero tanto... Mi sembra già sufficiente così.<br />
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È che forse questo spazio inizia a mancarmi ma la mancanza mi resta ogni volta soffocata da un pensiero più grande, più scuro, più negativo. Ci riprovo.<br />
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Provo a tornare. Avevo già iniziato, qualche giorno fa, prima che tutto precipitasse, a scrivere un post. Era un po' acido, era un po' antipatico. Ora non è il momento.<br />
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È il momento di sperare.<br />
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Voi tutti invece come state?Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-70345970441648227192020-01-10T15:56:00.000+01:002020-01-10T15:56:22.257+01:00Almeno un saluto. Ho lasciato qualche parola distratta sulla pagina Facebook del blog senza neanche passare da qua. Senza nemmeno fare un saluto. È quando meno da maleducati, me ne rendo conto.<br />
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È che in questo periodo pur avendo le idee su cosa scrivere non ho voglia di farlo.<br />
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Avete capito bene: voglia. Non me ne manca il tempo, che comunque non è che abbondi. Avrei potuto trovare una scusa ma voglio essere onesta. Mi si è spenta la "passione" in un qual modo e non ho altro di che dire.<br />
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Però ecco non è certamente un addio. È senz'altro un arrivederci, che tanto sarò diversamente occupata per ancora tanti e tanti anni.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-91083971603281995232019-12-16T09:00:00.000+01:002019-12-16T09:00:00.470+01:00Laureata. E adesso? Anche se il <a href="https://diariodiunadiversamenteoccupata.blogspot.com/2019/11/una-precaria-per-amica.html?m=1#comments" target="_blank"><u>post sulle disavventure</u> lavorative di Rory Gilmore</a> non ha riscosso tanto successo, vi voglio proporre un film che ne ricalca un po' la via. Se non altro perché la protagonista ha il volto e gli occhi blu di Alexis Bledel, interprete della piccola Gilmore.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj9Id7Y0U4FaSRtaIzJvO2OjjABz8LSxMSpX5Xum7nSM7cXmb-LHM_PmeIqdNDtlN4jv4TS8fvvE84JmnNbKJCL7qBnhBLxuKWOJ3uXEuWLS-YVxDTaiJ2hS9y9VoCVpJ044v_AI0dS-Im/s1600/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj9Id7Y0U4FaSRtaIzJvO2OjjABz8LSxMSpX5Xum7nSM7cXmb-LHM_PmeIqdNDtlN4jv4TS8fvvE84JmnNbKJCL7qBnhBLxuKWOJ3uXEuWLS-YVxDTaiJ2hS9y9VoCVpJ044v_AI0dS-Im/s320/locandina.jpg" width="224" /></a></div>
<b>La trama</b>. Qua non c'è Rory, ma Ryden, che ha già chiari tutti i suoi obiettivi post laurea: ha individuato la casa dei sogni e il lavoro ideale in una prestigiosa casa editrice. Peccato che, ovviamente, le cose non andranno proprio come previsto. Nell'universo di Rayden orbitano una famiglia a dir poco stravagante che cerca di aiutarla (convincendola ad abbassare le sue pretese, visto che il padre cerca di proporle lavori tipo il commercio di fibbie o la commessa alla "casa della valigia"), un vicino di casa tanto belloccio quanto insipido, un migliore amico innamorato di lei che punta ancora ad inseguire i suoi sogni e infine Jessica, la nemica di sempre che le soffia il posto di lavoro e non rinuncia mai ad umiliarla.<br />
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<b>Perché vederlo</b>. Io l'ho visto anni fa ma non è molto che l'hanno dato su Paramount e, vista la nauseante ripetitività dei palinsesti che ci ha regalato il digitale, lo potrete ritrovare una sera in cui fate zapping perché non danno altro di interessante. Il film promette molto meglio di quanto poi riesce a fare, si fa guardare ma diventando ad un certo punto scontatissimo non ti lascia nulla.<br />
<b><br /></b>
<b>Piccola riflessione personale</b>. Come dicevo, alla fine resta una commedia senza infamia né lode. Però è inevitabile ripensarmi neolaureata e piena di speranze ed energie. Penso che capiti a tutti, uscire carichi e pieni di nozioni da spendere nel mondo reale, seguendo quella stessa passione che ci ha tenuto tanti anni chini sui libri. E poi arriva una Jessica qualsiasi (a me piace pensarla una super raccomandata antipatica come è!) e ci frega da sotto il naso tutto quello a cui ambivano. E poi la realtà non è come nei film, dove tutto è bene quel che finisce bene. C'è solo da rimboccarsi le maniche (come fa anche Ryden che, per inciso, alla casa della valigia ci lavora per un po') e sperare di trovare un'alternativa decente.<br />
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<b>La frase</b>. <i>Troverò subito un altro lavoro, non sarà certo un problema, sono laureata!</i><br />
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<br />Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-21142301013181170552019-12-10T09:05:00.000+01:002019-12-10T09:05:00.306+01:00Deontologia e caramelle<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp4MxahTi8aIfSMCptCeXJCx5bCue5kgZDaZ6Yp13rlAnDi5F4OiM4K99Eymhjbl5t9g1zKWlm3TiCQjQmQboza980LATr2vfDAjegZkCB-wkHD0lq1YMWW2c-s9y1rVpcpq-7XcYZ597I/s1600/gummibarchen-3200335_960_720.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp4MxahTi8aIfSMCptCeXJCx5bCue5kgZDaZ6Yp13rlAnDi5F4OiM4K99Eymhjbl5t9g1zKWlm3TiCQjQmQboza980LATr2vfDAjegZkCB-wkHD0lq1YMWW2c-s9y1rVpcpq-7XcYZ597I/s320/gummibarchen-3200335_960_720.webp" width="320" /></a></div>
Quando lavoravo come psicologa avevo una bella responsabilità: essere esente da giudizio. Che poi si traduceva in trattare con lo stesso impegno e alla stessa maniera le persone che mi stavano simpatiche e quelle che non potevo sopportare. Non è sempre semplice, hai voglia a far training. A volte ti trovi davanti qualcuno che per quello che fa, come lo fa e cosa dice te le toglierebbe dalle mani.<br />
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Più volte ho pensato: questo non ha problemi, è solo un gran testa di cazzo.<br />
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È umano, credo.<br />
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Ecco. Ora che sono una bidella posso dare libero sfogo alle simpatie in santa pace senza nessun vincolo deontologico. Credo che comprerò delle caramelle solo per il gusto di elargirle ai miei bimbi preferiti.<br />
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Inizio ad apprezzare qualche lato positivo dell'essere diversamente soddisfatta del mio attuale lavoro.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-77403899563049891032019-12-04T09:19:00.000+01:002019-12-04T09:19:07.057+01:00KarmaPer la mia esperienza, diretta ma anche vissuta da amici e conoscenti, chi è diversamente occupato spesso vive la sensazione che qualcuno, o qualcosa, gli abbia portato via il lavoro. Che sia un raccomandato, o un tizio qualsiasi in età da apprendistato, o un taglio al personale. C'è sempre una variabile che si è messa in mezzo tra noi e quel posto tanto ambito.<br />
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Io, lo dico senza mezzi termini ma con una punta di vergogna, sono una che cova rancore quando vedo un'ingiustizia. Figuriamoci poi se questa ingiustizia colpisce me o miei cari direttamente. Pertanto oggi quando ho saputo che uno dei pensionati "volontari" che ha tagliato i progetti in cui lavoravo per fare per sé dei fantomatici rimborsi spesa si è sentito male e ha dovuto lasciare l'associazione non ho provato un minimo dispiacere.<br />
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All'inizio ho pensato che quel modo di dire di fronte ai ladri "speriamo che ti servano in medicine" può diventare vero. Non ho pensato neanche lontanamente che mi dispiacesse perché tutto sommato credo che non sia dispiaciuto a lui quanto sono stata male, anche fisicamente, per lo stress, per dover abbandonare tutto quello che avevo cercato di costruire con la mia professione e professionalità.<br />
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E poi, alla fine, ho pensato che il karma è una gran cosa.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-1886992304388177072019-11-30T10:36:00.000+01:002019-11-30T10:36:01.780+01:00È come andare in bicicletta Sono felice che questo infausto novembre stia terminando. Non sono una di quelle che scaramanticamente pensa che se si chiude un mese, o un anno, poi si riparta da capo. E che la sfiga poi si chiuda lì. Sì, faccio dei bilanci a fine anno, ma è più per praticità, perché c'è una data definitiva, e non perché creda che effettivamente un anno valga diversamente da un altro.<br />
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... Però cazzo, 2019, fattelo dire, hai fatto proprio cagare. Aspetto con ansia questo ultimo mese per vedere quale altra rottura di balle hai in serbo per me.<br />
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Una delle ultime è stato un problema alla macchina che nessuno si è saputo spiegare. Io so solo che se fossi credente avrei acceso un cero a tutti i santi, siccome non lo sono mi dico solo "brava" perché ho saputo tenere la macchina in strada e "che gran culo" per non essermi ammazzata. Io però dopo ho fatto provare la macchina a chiunque e la risposta è stata che va benissimo e sarà stato un caso.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQevMKkvR3FpbgdTRSCAiNUZjYwnVOWBFW3Ld97wYnocBBCsuB6a6DcpY86C6QDgFkFm8CPJSKJJ2m-BXSby8ync5xYLFHf3xYAT6XAtCJwxswgIRziNgthFHYsv7j9_WDWl5Fh4IrhUn1/s1600/Bicicletta_Bianchi_1950-1952_-_Museo_scienza_e_tecnologia_Milano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQevMKkvR3FpbgdTRSCAiNUZjYwnVOWBFW3Ld97wYnocBBCsuB6a6DcpY86C6QDgFkFm8CPJSKJJ2m-BXSby8ync5xYLFHf3xYAT6XAtCJwxswgIRziNgthFHYsv7j9_WDWl5Fh4IrhUn1/s320/Bicicletta_Bianchi_1950-1952_-_Museo_scienza_e_tecnologia_Milano.jpg" width="320" /></a></div>
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Un caso... La mia mente razionale vuole spiegazioni e tutto ciò si è trasformato per me in un grosso handicap. Ho una paura fottuta di guidare quella macchina. Forse è il trauma, forse ho ragione io che c'è qualcosa che non va.<br />
Fatto sta che quella storia del risalire in bicicletta dopo la caduta non è vera per niente. Ho tutti i ginocchi sbucciati e nessuna benda a curarli.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-78904522018515495782019-11-25T08:27:00.000+01:002019-11-25T00:58:30.232+01:00Una precaria per amicaAvevo già scritto della brutta fine fatta da Rory Gilmore in un <a href="https://diariodiunadiversamenteoccupata.blogspot.com/2019/01/rory-gilmore-una-di-noi.html?m=1" target="_blank">post</a> di diversi mesi fa. Ma credo che la sua pessima ma edificante esperienza meriti un post(o) speciale nella nuova precarioteca. Certo, la visione è più impegnativa di un film, ma in questi giorni di pioggia infinita che altro fare?!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhit8Vk9-FM16zPNs7g_fBEliXOssqXANnHkztwTnrmgX2Sv-4afrXwCr6XxboU9xu6xWUwqnIioGttZEl2bA4yxzTJ8gP3UuqkoORkqBATuWHaCEU8ZhBYKX1ShTGmG6X_lTP2eANyny5S/s1600/220px-Rory_Gilmore_season_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="303" data-original-width="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhit8Vk9-FM16zPNs7g_fBEliXOssqXANnHkztwTnrmgX2Sv-4afrXwCr6XxboU9xu6xWUwqnIioGttZEl2bA4yxzTJ8gP3UuqkoORkqBATuWHaCEU8ZhBYKX1ShTGmG6X_lTP2eANyny5S/s1600/220px-Rory_Gilmore_season_1.jpg" /></a></div>
<b>La trama</b>. Le Gilmore Girls sono un'istituzione e credo che anche chi non ne ha mai visto un episodio sappia più o meno di che cosa parla. Come si deduce dalla sciagurata traduzione italiana del titolo (Una mamma per amica), la serie è incentrata sulle vite di mamma (Lorelai) e figlia (Rory) e sul loro particolare rapporto. Per quando le loro love story siano ovviamente la parte più succosa della trama, anche le loro carriere sono ben delineate coi personaggi. E mentre Lorelai si costruisce partendo da zero una carriera come direttrice e poi proprietaria di hotel, Rory è la classica prima della classe, con un obiettivo chiaro in testa: fare la giornalista. E come purtroppo la realtà ci insegna, studiare non è quasi mai la scelta giusta. Ce la ritroviamo nella settima stagione appena laureata che, dopo essere stata rifiutata dai giornali più facoltosi ai quali ambiva, parte come giornalista online sottopagata per la campagna elettorale di Obama. Ce la siamo immaginata prendere il volo negli anni successivi quando invece Amy Sherman Palladino ha voluto darci il colpo di grazia con One year in a life. Col cavolo che ha fatto carriera: torna a casa di mammà, sconsolata, delusa e disoccupata.<br />
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<b><br /></b>
<b>Perché guardarlo</b>. A livello di trama o di "messaggio" sul tema lavoro non aggiunge nulla a quello che già sappiamo: puoi essere in gamba quanto vuoi, puoi studiare a più non posso e puoi essere pure un po' ammanigliata, ma questo non ti garantirà assolutamente un futuro roseo. Però lo fa con uno stile tutto suo e la serie è veramente carina. I dialoghi brillanti e i personaggi divertenti.<br />
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<b>Piccola riflessione personale</b>. Mi ha colpito un siparietto della terza puntata di One year in a life, a maggior ragione tenendo conto che comunque non è una serie italiana, dove abbiamo avuto fior fiore di ministri che ci dicevano che noi giovani senza lavoro siamo choosy e bamboccioni. Rory è invitata più volte a prendere parte alla "gang dei trentenni", un gruppetto di ragazzi disoccupati che sembrano tutto fuor che normali e le cui madri (ancora più sceme) si incontrano per rileggere i curriculum dei figli e dar loro supporto. E mi chiedo: ma in una società in cui nemmeno una Rory Gilmore riesce a trovare la sua strada lavorativa, ancora si immaginano i disoccupati come perfetti imbecilli mammoni? Ma non dovremmo andare un po' oltre a questo ormai sdoganato pregiudizio?<br />
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<ul>
<li><b>La frase</b>. "Non sono tornata" (<i>Rory a chiunque festeggia il suo ritorno al paesello di origine, per non ammettere neanche con se stessa di aver fallito ed essere costretta a tornare all'ovile, perché minchia se è dura da ammettere!) </i></li>
</ul>
Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-27562932126365288412019-11-22T09:46:00.000+01:002019-11-22T09:46:26.162+01:00Porte socchiuse<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLlcEfA6QW8MphGGC5jSbe4xNfbk86ptZJlGY8PywAK05QMkOe2iFXaaN6EZnrIa4IZGIRsvKBeS228k9tlptCiwuSadM7A3Y1rRKYLdAGUV46nEc_RoVFg5QKgK59grsIOFS_w_kAIg2a/s1600/stress-543658_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="862" data-original-width="1280" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLlcEfA6QW8MphGGC5jSbe4xNfbk86ptZJlGY8PywAK05QMkOe2iFXaaN6EZnrIa4IZGIRsvKBeS228k9tlptCiwuSadM7A3Y1rRKYLdAGUV46nEc_RoVFg5QKgK59grsIOFS_w_kAIg2a/s320/stress-543658_1280.jpg" width="320" /></a></div>
Essere diversamente occupati significa impiegare il proprio tempo libero (e i propri soldi) a fare inutili corsi di formazione obbligatori per una professione che probabilmente non faremo mai più.<br />
<br />
Però non si sa mai.<br />
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Perché se si è diversamente occupati siamo masochisti fino in fondo. E anche di più.Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2318330733320583084.post-85387018746493944442019-11-17T21:52:00.002+01:002019-11-17T21:52:46.524+01:00Meglio che niente faccio l'insegnante. C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà.<br />
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Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti).<br />
<br />
Ecco, pare che sia proprio l'esatto opposto. In un mondo con tanta disoccupazione e tanto precariato sottopagato e una professione di insegnante sempre più a portata grazie alla mancanza del personale scolastico, diventare maestri e professori è diventata un'appetibile alternativa. L'ho scoperto mio malgrado quest'anno. Nella scuola dove ero due anni fa i prof erano sufficientemente spocchiosi dal rivolgermi la parola il meno possibile. Stavolta sono decisamente più alla mano e con alcuni stiamo facendo la reciproca conoscenza. Ho scoperto che in molti sono al primo incarico o poco più, che si erano ritrovati a casa disoccupati dopo la maternità, piuttosto che in difficoltà con la propria attività professionale. E allora "perché non provare?".<br />
<br />
Insomma, meglio che stare a casa disoccupato, vado ad insegnare. Un ripiego qualsiasi. Come andare a fare il venditore di frittelle.<br />
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E io che fantasticavo sulla vocazione da insegnante, da educatore.<br />
<br />
Ma a voi non sembra un po' triste questa realtà?<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxjoQTS22sBLG8X_Shi-Ze6u9UeY1BwUGpS6CKj-AKCsyDW6YIf65t1QQhqtSqdNHhYkN8kFlkdgjFfJ7cOQFk_Xs653rGHWcuheTWWLWFWn5WAq2pJySKQXjS21Uq-sF56j_GBnRhgJrY/s1600/Pierino_contro_tutti_-_1981_-_Alvaro_Vitali_e_Michela_Miti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="462" data-original-width="738" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxjoQTS22sBLG8X_Shi-Ze6u9UeY1BwUGpS6CKj-AKCsyDW6YIf65t1QQhqtSqdNHhYkN8kFlkdgjFfJ7cOQFk_Xs653rGHWcuheTWWLWFWn5WAq2pJySKQXjS21Uq-sF56j_GBnRhgJrY/s320/Pierino_contro_tutti_-_1981_-_Alvaro_Vitali_e_Michela_Miti.jpg" width="320" /></a></div>
Icarohttp://www.blogger.com/profile/04550788243552649074noreply@blogger.com31